La Ada Manes Foundation for Children ETS é stata invitata a partecipare al passaggio della Fiamma Olimpica previsto per il prossimo 2 Gennaio nella città di Pescara. La Presidente, Dottoressa Grazia Andriani parteciperà come “Tedofora della Tregua Olimpica”, legando la simbologia della luce olimpica alla speranza di un futuro senza conflitti per i più piccoli.

“Consapevole del valore profondo di questa iniziativa che va oltre l’evento sportivo, ho accettato con piacere l’invito degli organizzatori a partecipare ad un momento più che simbolico, per unirmi ad un messaggio corale di pace e tregua dei conflitti in corso prevista dalle Olimpiadi. Questa fiaccola rappresenta per me e per tutta la Fondazione un messaggio di pace – ha sottolineato la Andriani. – Il nostro auspicio è che il silenzio delle armi possa diventare una realtà duratura, perché solo in un mondo in pace i bambini possono essere curati con dignità e continuità. Le guerre sono il principale ostacolo al diritto alla salute: distruggono ospedali, bloccano le forniture mediche e strappano l’infanzia a migliaia di innocenti. Portare questa fiamma significa ribadire che la cura e la vita devono avere la precedenza su ogni conflitto”.
Questo impegno riflette pienamente la missione della Ada Manes Foundation for Children ETS, che dal 2015 opera in contesti critici, tra i quali, Haiti, il Sudan, il Congo e la Tanzania. Proprio in queste terre, la Dottoressa ed i suoi colleghi hanno visto come la fragilità dei sistemi sanitari venga esasperata dall’instabilità politica e bellica.

La partecipazione alla staffetta olimpica diventa così un modo per amplificare l’obiettivo principale della Fondazione: trasformare la chirurgia pediatrica da privilegio per pochi a diritto universale, garantendo ai bambini la possibilità di crescere e giocare in sicurezza.
La Dottoressa Andriani riceverà il testimone intorno alle h.19,12 circa, lungo Corso Vittorio Emanuele II dal civico n.362. Quando passerà la sua fiaccola, sarà dunque un momento di grande valore simbolico. Attraverso il suo gesto, la Tregua Olimpica smette di essere un protocollo diplomatico e diventa una testimonianza concreta: un ponte lanciato verso quei territori dove la Fondazione continua a operare per restituire ai bambini “un’infanzia come dovrebbe essere”, un obiettivo raggiungibile solo attraverso il dialogo e la solidarietà tra i popoli di cui anche Pescara si fa portavoce.