CELENZA SUL TRIGNO – “Un riordino dell’assistenza sanitaria e della rete emergenza-urgenza fatta esclusivamente di tagli senza nessuna programmazione seria e attenta del territorio quella messa in piedi dall’assessore regionale Silvio Paolucci soprattutto nel medio ed alto vastese dove emerge un comprensorio gravemente penalizzato”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo alla notizia, data in anteprima dalla nostra testata, della imminente chiusura di alcune sedi di guardia medica, tra le quali appunto Celenza sul Trigno.
“Dopo il pasticcio delle nuove postazioni 118 – spiega Febbo – adesso arriva da parte della Direzione generale della Asl la sciagurata decisione di sospendere dal primo dicembre prossimo sei presidi di guardie mediche in altrettanti centri importanti della Provincia di Chieti quali Scerni, Cupello, San Vito Chietino, Quadri, Palena e Celenza sul Trigno. Un scelta scellerata ed inopportuna che causerà solo enormi disservizi agli utenti visto che il nuovo modulo assistenziale attraverso le ambulanze, inaugurate in pompa magna dall’assessore Paolucci, prevede la presenza sul mezzo di un autista e un infermiere, mentre un medico sarà a bordo solo da gennaio, non appena sarà ultimato il corso di formazione destinato ai 35 operatori che la Asl Lanciano-Vasto-Chieti sta formando. La situazione – rimarca il consigliere regionale – risulterebbe ancora più grave se dovesse corrispondere al vero la notizia che ci sono forti dubbi sul rispetto dei tempi visto che ad oggi i corsi non sono stati ancora banditi sul Bura da parte della Regione. Un altro problema riguarderebbe inoltre il luogo dove saranno collocate le postazioni 118, poiché in alcune sedi vi sono problemi logistici per la predisposizione delle stanze per il personale. Quindi si prospetta uno scenario preoccupante nel medio ed alto vastese dove si rischia veramente di paralizzare il sistema sanitario e mandare in crisi la rete emergenza-urgenza se poi si registra anche inverosimilmente la doppia beffa come nei confronti del Comune di Celenza sul Trigno dove non solo non ha ancora ricevuto, come invece prevedeva il protocollo sottoscritto con Asl e Regione, l’auto medica, ma a breve, dal primo dicembre prossimo, perderà anche la sede di guardia medica. Infine se a tutta questa precaria organizzazione della rete sanitaria aggiungiamo l’ultima sentenza del Tar di Pescara che ha accolto il ricorso contro la riduzione delle ore di aperture del Pronto Soccorso presso il presidio ospedaliero di Gissi riportandolo a 24H e continuando a svolgere un’importante funzione nel territorio dell’alto vastese, possiamo comprendere il pasticcio sia dell’assessore Paolucci sia del Pesidente D’Alfonso sul piano sanitario. Pertanto – conclude Mauro Febbo – credo sia opportuno continuare ad affrontare il tema sanitario con tutte le cautele del caso continuando sulla scia del risanamento intrapreso dalla passata gestione e non lasciare assolutamente che le scelte o i tagli sulla Sanità regionale fossero dettate da semplici decisioni prese a tavolino visto che nella passata gestione l’Esecutivo regionale ha affrontato il problema con grande serietà e studiando il risanamento sanitario regionale ascoltando soprattutto le esigenze di tutti i territori”.