AGNONE – L’Università delle Generazioni di Agnone del Molise nei suoi 22 anni di vita (fin dall’ottobre 1993 quando è stata fondata, anche se l’inaugurazione ufficiale è avvenuta il 31 gennaio 1995 al teatro Italo-argentino) ha sempre cercato di portare avanti valori sociali, buoni sentimenti e iniziative promozionali tali che, tra tanto altro, avrebbero potuto apportare più attrattiva e qualche posto di lavoro tra queste desolate montagne, in un contesto di esodo continuo quando non accresciuto. Così, ad esempio, pur essendo stata la prima città in Italia a festeggiare solennemente e in modo assai originale e lungimirante il 10 dicembre 1983 i diciottenni (cioè i cittadini che entrano nella maggiore età legale), Agnone, pur sollecitata, non ha saputo “industriarsi” per offrire a livello nazionale beni e servizi alle “feste dei diciottanni” che da quel momento si sono moltiplicate ovunque. Una clamorosa occasione persa. Altra occasione persa è quella degli “Eroi del quotidiano” che l’Università delle Generazioni aveva proposto ufficialmente sabato 21 ottobre 1995, all’Auditorium del Padri Cappuccini, durante la presentazione del libro di Domenico Lanciano “Prima del Silenzio” dedicato in gran parte proprio agli “Eroi del quotidiano” cioé alle persone che, al di là del pur lodevole altruismo, si sacrificano per singole persone o per la società in modo altamente meritorio (pur non apparendo o non chiedendo nulla). In tale pubblicazione, dalla pagina 113 alla pagina 129, c’è proprio un intero capitolo intitolato “Gli Eroi dei quotidiano” dove si possono trovare le basi motivazionali e propositive di tante iniziative per intraprendere e realizzare “l’industria” (ovvero uno sistematico esercizio ed una necessaria pedagogia sociale) della riconoscenza e della gratitudine.
Sabato 10 ottobre 2015, premiando quelli che la stampa italiana ha variamente chiamato “gli eroi del quotidiano” o “gli eroi di tutti i giorni” o “gli eroi della quotidianità” (ovvero persone semplici ed ordinarie che ha fatto più del proprio dovere e cose straordinarie, in umiltà, silenzio e abnegazione), lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha confermato nei fatti la giustezza e l’opportunità di realizzare una significativa ed esemplare manifestazione di riconoscenza e di gratitudine (almeno ideale e civile, pubblica e solenne) dedicata proprio a coloro i quali l’Università delle Generazioni aveva già individuato e celebrato nel 1995 come “Eroi del quotidiano”. Quasi sicuramente, dandone il buon esempio per primo, il Presidente Mattarella auspica o si aspetta che, d’ora in poi, in ogni comune o comunità ci sia una cerimonia simile per riconoscere e incoraggiare socialmente coloro i quali nel territorio offrono gratuitamente, con amore e solidarietà, buona parte o almeno qualcosa della propria vita a grande o decisivo beneficio di altri.
Ecco come ha comunicato il sito del Quirinale la decisione personale (motu proprio) del Presidente della Repubblica http://www.quirinale.it/
Nel lodare il Presidente Mattarella, complimentandosi per tale manifestazione di alta civiltà sociale, L’Università delle Generazioni esorta tutte le altre Istituzioni (pubbliche e private) specialmente tutti i sindaci dei comuni italiani (in particolare il futuro sindaco di Agnone) a prevedere una cerimonia simile per individuare e premiare persone o associazioni della società civile che hanno privilegiato silenziosamente ma in modo eccezionale il “bene comune”. Un tale premio e un tale esempio costituirebbero un grande merito per le Istituzioni, soprattutto adesso, in un tempo in cui predominano nella vita sociale e nel mass-media i cattivi esempi. Le nuove generazioni hanno sempre più bisogno di eroi positivi e non di eroi negativi che abbondano nella cronaca nera e persino nel sistema della comunicazione e delle “fiction” (specie di matrice USA) come dimostrano gli Autori del libro “Gli eroi del quotidiano, figure della serialità televisiva” (http://www.ibs.it/code/
In tale contesto altruistico ed emblematico (il primo premio viene comunque e sempre dato a ciascuno di noi dalla propria “Coscienza”), può essere ancora utile ricordare una delle frasi che hanno reso mitico il Presidente dagli Stati Uniti d’America, John Fitzgerald Kennedy (1917-1963): “Non chiedete che cosa il vostro Paese può fare per voi. Chiedete che cosa potete fare voi per il vostro Paese!”. E tale indirizzo morale, etico e civile può essere ancora e sempre più utile ed illuminante, specialmente adesso in un tempo fin troppo difficile in cui c’è una illegalità diffusa e troppa gente che cerca di abusare di tutto e di tutti, delle persone come del pianeta, delle istituzioni come del futuro dell’Umanità.