CARUNCHIO – I dieci giovani immigrati richiedenti asilo che vivono nel casolare di Carunchio sono andati alla riscoperta dell’antica arte dei saponi grazie a Michela Cupaiuoli, tutor esperta in scienze e tecnologie dei prodotti erboristici.
Hanno sperimentato la produzione di saponi con il metodo a freddo, realizzati con elementi semplici e naturali: l’olio extra vergine d’oliva per le sue proprietà emollienti e nutritive e la curcuma, i fiori di lavanda e l’argilla che conferiscono una profumazione molto particolare.
«L’obiettivo dell’autoproduzione è etico ed ecologico, – spiegano dal Consorzio Matrix che gestisce i centri profughi dell’Alto e Medio Vastese – rappresenta un’alternativa ai detergenti commerciali derivanti dal petrolio, che danneggiano il nostro ecosistema e spesso sono testati sugli animali».
Il laboratorio si inserisce nella “Settimana del Pianeta Terra”(http://www.settimanaterra.org) «per sensibilizzare e diffondere il rispetto e la cura dell’ambiente e del nostro territorio».
«Grazie alla combinazione di idrossido di sodio e olio extra vergine d’oliva avviene la reazione di saponificazione, una trasformazione che ha generato nei ragazzi un grande stupore. Dopo la lavorazione il composto è stato inserito negli appositi stampi e adesso non ci resta che attendere la stagionatura dei saponi» chiudono da Matrix.