“Non bastano le rassicurazioni del centrosinistra, i fatti purtroppo dicono altro. Mancava solo l’ufficialità che ieri è arrivata attraverso una nota del commissario ad acta D’Alfonso inviata alla Asl di Chieti e all’assessore alla sanità: seguendo passivamente i dettami del decreto Lorenzin, dal 1 marzo Guardiagrele e Atessa perderanno i loro presidi ospedalieri che saranno riconvertiti in strutture dedicate a svolgere attività sanitarie di natura distrettuale, riabilitativa ed erogative di cure intermedie”.
E’ quanto evidenzia il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo che aggiunge: “Questo vuol dire, elisione delle attività assistenziali di ricovero e cura con conseguenze caducazione dei posti letto”. Febbo prosegue nella nota: “Mi chiedo innanzitutto, queste comunicazioni riguardano anche le altre Asl o coinvolgono esclusivamente la provincia di Chieti? Intanto, nel silenzio assordante di chi ieri si scagliava contro la riforma ospedaliera voluta dal governo Chiodi oggi assistiamo a questa spoliazione vestita da “riconversione”.
Il consigliere invita pertanto il direttore della Asl Flacco a “valutare gli effetti conseguenti sulle attività della spesa, di acquisizione di beni e servizi nonché alle dinamiche del personale”. “Le conseguenze peggiori però – conclude Febbo – peseranno sui cittadini e si tradurranno in disagi e oggettive difficoltà che chiaramente non sono valutate da chi esegue con freddezza i dettami romani. Intanto siamo ancora in attesa di capire quando usciremo dal commissariamento”.