È morto, nell’istituto Neuromed dove era ricoverato, l’operaio di Sepino precipitato una settimana fa da un capannone della zona del Nucleo Industriale di Isernia-Venafro dove stava lavorando per conto di un ditta di impiantistica. La famiglia ha dato l’assenso al prelievo dei suoi organi. Carlo Rucci, 24 anni, era stato ricoverato prima al Veneziale di Isernia e poi trasferito al Neuromed di Pozzilli.
Stamani il lavoro di quattro equipe chirurgiche per il prelievo degli organi.
E’ iniziato attorno alle 8 di questa mattina nell’IRCCS Neuromed di Pozzilli il lavoro di quattro équipe chirurgiche, provenienti da diverse città d’Italia, per il prelievo degli organi di un giovane molisano rimasto vittima di un incidente nei giorni scorsi.
Il giovane, che era stato trasferito al Neuromed per un gravissimo trauma, purtroppo non ce l’ha fatta. Nella notte ne è stata dichiarata la morte cerebrale da parte di una specifica commissione prevista in questi casi e la sua famiglia ha deciso il più grande gesto di altruismo: la donazione degli organi.
A questo punto, subito dopo la dichiarazione di morte cerebrale, il Centro di Coordinamento Trapianti, allertato dal personale medico dell’U.O. di Rianimazione dell’IRCCS Neuromed, ha attivato varie équipe diramate sul territorio nazionale.
Tutto è culminato questa mattina, quando quattro gruppi chirurgici provenienti dalla Sicilia, dall’Università Tor Vergata di Roma, dall’ospedale Bambin Gesù e da L’Aquila, sono arrivati nella sala operatoria del Neuromed per procedere all’espianto degli organi. Organi che grazie a staffette scortate da auto della Polizia Stradale, e nel caso della Sicilia da un aereo in partenza da Napoli, ora sono in viaggio verso le loro destinazioni.
“Quello che abbiamo potuto osservare qui al Neuromed è un gesto di grande generosità” – dicono all’unisono Edoardo Romoli, Direttore Sanitario dell’Istituto di Pozzilli, e il Dott. Fulvio Aloj, Responsabile dell’U.O. di Rianimazione– “Diverse persone potranno ricevere nuova speranza da questo sfortunato giovane. La tristezza che tutti proviamo per non aver potuto salvare la sua vita viene in qualche modo alleviata da ciò che la sua famiglia ha fatto. Noi del Neuromed vogliamo esprimere tutta la nostra ammirazione a questa famiglia che ha affrontato un dolore così grande con una decisione così altruista”.