Come gli uomini anche le donne usano forme di violenza psicologica ed economica se pur con dinamiche diverse: critiche a causa di un impiego poco remunerato (50.8%); denigrazioni a causa della vita modesta consentita alla partner (50,2%); paragoni irridenti con persone che hanno guadagni migliori (38,2%); rifiuto di partecipare economicamente alla gestione familiare (48,2%); critiche per difetti fisici (29,3%). Insulti e umiliazione raggiungono una quota di intervistati del 75,4%; distruzione, danneggiamento di beni, minaccia (47,1%); minaccia di suicidio o di autolesionismo (32,4%), specialmente durante la cessazione della convivenza e in presenza di figli, spesso utilizzati in modo strumentale: minaccia di chiedere la separazione, togliere casa e risorse, ridurre in rovina (68,4%); minaccia di portare via i figli (58,2%); minaccia di ostacolare i contatti con i figli (59,4%); minaccia di impedire definitivamente ogni contatto con i figli (43,8%).
Cinque milioni di uomini ogni anno sono vittime delle violenze femminili. Ricattano, umiliano e distruggono economicamente i compagni, ma nessuno ne parla, perché fa tendenza e fa notizia solo il “femminicidio” e la violenza degli uomini sulle donne.
La violenza non ha sesso, non ha genere, è violenza e basta e non è solo fisica, ma è anche psicologica.
Barbara Benedettelli affronta, controcorrente, questo scomodo tema.
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