Da Roma a Milano, passando per le principali città italiane, oggi veder circolare un’auto bianca sarà quasi un miraggio. A nulla sembrano serviti i negoziati dei sindacati andati avanti ieri fino a tarda serata per scongiurare lo sciopero dei taxi: anche oggi, dalle 8 alle 22 i tassisti italiani torneranno a incrociare le braccia per protestare contro un emendamento del decreto legge Milleproroghe, che sospende, fino al 31 dicembre 2017 una serie di norme in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea.
Con il rinvio, lamentano i tassisti, verrebbero favorite di fatto App come Uber e l’Ncc, il servizio di noleggio con conducente. Ma per quale motivo i tassisti sono sul piede di guerra? Il pacchetto di norme deciso nel 2008 non è ancora diventato legge, subendo l’ennesimo rinvio con il Milleproroghe. L’entrata in vigore delle norme per contrastare il servizio abusivo di taxi e noleggio con conducente slitta così di un anno: prima del 31 dicembre 2017 il settore rischia quindi di non essere regolamentato.
Come concordato lo scorso 21 febbraio, al ministero dei Trasporti ieri alle Associazioni rappresentative del settore è stata presentata una bozza dello schema di decreto interministeriale concertato con il Mise (ministero dello Sviluppo economico) per misure ‘tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia’. “Le associazioni – si legge in una nota – hanno apprezzato il metodo di lavoro e si sono riservate di presentare osservazioni entro dieci giorni”.
Le disposizioni previste dal decreto dovrebbero includere il divieto di sosta nei posteggi di stazionamento sul suolo pubblico per le auto Ncc, nei comuni in cui viene esercitato il servizio di taxi. Negli stessi comuni, inoltre, le auto che forniscono il servizio di noleggio con conducente devono sostare solo all’interno della rimessa.
Altro nodo centrale riguarda le prenotazioni, che devono essere effettuate all’interno della rimessa. Così come la sosta a disposizione dell’utenza, che è possibile solo all’interno della rimessa. Per ogni viaggio, inoltre, ogni veicolo deve partire e fare ritorno in rimessa. Quest’ultima deve essere situata nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione, mentre il prelevamento e l’arrivo dell’utente a destinazione può avvenire anche in altri comuni.
Per chi viola le norme sono previste diverse sanzioni, fino ad arrivare alla sospensione e al ritiro della licenza. Nonostante gli emendamenti del Milleproroghe non riguardino Uber in modo diretto, è chiaro che i tassisti temano che il passaggio del decreto possa favorire l’azienda statunitense che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato.