AGNONE – ‘Ndocciata a pagamento, la polemica esplode sui social.
Pedaggi, parcheggi e tribune riservate: fa discutere la decisione di monetarizzare la tradizionale manifestazione di Agnone conosciuta in tutto il mondo.
Il più antico rito del fuoco, conosciuto per fama ai quattro angoli della Terra, è preceduto quest’anno da infuocate polemiche al calor bianco, tanto per restare in tema.
Decine di commenti sono arrivati dopo la pubblicazione dell’articolo dell’Eco con il quale si annunciava che per la prima volta nella storia, dopo secoli o millenni di fruizione dello straordiario spettacolo del fuoco sostanzialmente gratis, quest’anno bisognerà mettere mano al portafogli. Un piccolo contributo alla manifestazione e alla gestione dell’evento, nulla di propibitivo, ma comunque il malumore serpeggia e sui social diventa polemica aperta.
Maria Mercede Cerimele scrive: «Non potendo venire avevo comunque pubblicizzato questo evento ed ora me ne pento poiché ignoravo le modalità che quest’anno per la prima volta lo caratterizzano, ovvero non la diffusione della conoscenza di un’antica tradizione locale ma il desiderio unico di far soldi sempre e comunque».
Nadia Orlando chiede polemicamente: «Chissà quanti non verranno! !!!Anch’io avevo amici che volevano venire ma ci hanno ripensato!!! La cosa che mi chiedo è: – se invito i miei parenti a cena (che abitano in un paese limitrofo) dovranno pagare per entrare nel paese per poter raggiungere cosí la mia abitazione?».
Anna Gualdieri scrive: «Mia figlia arriverà nella mattinata dell 8, dovrà pagare per venire a trovare i genitori? Cose da matti! Se non ci sono soldi… non la fate la ndocciata».
E ancora altri commenti del tipo «Cose da pazzi», «Vergogna», «Resterò a casa», fino al classico «Paga, paga, ca scì d’Agnone» riferito alla celebre parsimonia degli agnonesi.
A rispondere alle critiche solo Annalisa Melloni che così commenta: «Le strisce blu ad Agnone sono in vigore 365 giorni l’anno. Mantenendo le cose inalterate un’autovettura qualsiasi avrebbe pagato come minimo la stessa cifra non avendo, però, un servizio ordinato così come richiesto dalle norme di sicurezza anche dopo i fatti di Torino. Un euro non è così incisivo per chi viene a vedere uno spettacolo del genere. Inoltre né i cittadini né i commercianti sono gravati da spese che in altri posti sarebbero state caricate sui prezzi al pubblico. Volere la botte piena e la moglie ubriaca farebbe comodo a tutti ma invece della sterile critica mi piacerebbe leggere proposte concrete per far sì che il turismo ad Agnone porti anche denaro che senza di esso, inutile dirlo, non si va da nessuna parte. E non è “desiderio unico di far soldi”, è solo un modo per sostenere i costi della manifestazione. Parlare di turismo è facile, cercare di farlo in queste condizioni e con questa mentalità è impossibile».
Francesco Bottone
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