Regione Abruzzo: spesi 133 milioni per la sanità passiva e la priorità del Presidente D’Alfonso è candidarsi alle Politiche”.
A darne notiziail coordinatore provinciale Chieti Lega – Salvini Premier, Nicola Campitelli.
“Stando ai dati dell’Agenzia Sanitaria regionale sulla mobilità passiva solo nel 2016 ci sono stati 36 mila malati abruzzesi che hanno scelto di curarsi fuori regione a fronte di una spesa totale cha inciso sui conti della sanità regionale pari a 133 milioni di euro” afferma il coordinatore provinciale di Chieti Nicola Campitelli. “Diversi presidi sono in affanno come ad esempio l’ospedale di Lanciano che è praticamente in emergenza prenotazioni, basti pensare che ci sono oltre 600 mammografie bloccate da luglio, tac impossibile da prenotare, ecografie che si fanno dopo circa 600 giorni di attesa e risonanze che funzionano 8 giorni al mese. In aggiunta ci sono i lavori al pronto soccorso iniziati e mai finiti con un notevole disagio per tutti gli utenti non solo di Lanciano ma di tutto il comprensorio”.
Interviene il responsabile regionale del dipartimento sanità Sergio Guerri: “Come se ciò non bastasse, a luglio 2017 il pronto soccorso dell’ospedale civile di Ortona è stato declassato a posto di primo intervento, con l’ordine di girare i pazienti ai pronto soccorso di Chieti e Lanciano, ormai prossimi al collasso. Sempre quest’estate la magnifica gestione D’Alfonso aveva tentato di ridurre quasi a zero l’operatività dell’ospedale di Penne, a non più di quattro mesi dalla tragedia di Rigopiano. Intervento rientrato per l’ondata di proteste suscitate. Ultima perla, il tentativo della regione di recuperare (unico caso in Italia) i soldi dell’indennità di rischio ai medici della continuità assistenziale della regione. Evidentemente per la Regione si tratta di lavoro privo di rischio”.
“il principale pensiero dei componenti di questo governo regionale targato Pd – prosegue Campitelli – con a capo Luciano D’Alfonso è abbandonare la barca e cercare un posto al sole a Roma come senatore o deputato. Non sarebbe più giusto portare a termine l’incarico ricevuto dai cittadini cercando di mantenere quella famosa promessa ‘di voler coccolare i malati’ o ci siamo già dimenticati?”