ATESSA – Ha perseguitato per mesi la ex moglie con messaggi e telefonate di notte e di giorno, pedinamenti e appostamenti anche sul posto di lavoro, il tutto perché non accettava la fine del loro matrimonio. Ai continui rifiuti della donna di riprendere la relazione l’uomo ha reagito con violenza, arrivando a picchiarla e minacciarla con un coltello puntato alla gola.
E’ quanto emerso nel corso della conferenza stampa tenuta presso il comando provinciale dei Carabinieri di Chieti questa mattina, durante la quale sono stati resi noti i particolari dell’operazione portata a compimento dai Carabinieri di Atessa, al comando del capitano Marco Ruffini, e che è sfociata nell’arresto di S.A., 38 anni di Atessa.
Anche il figlio della coppia, un bambino di dieci anni, sarebbe stato picchiato dal padre durante i suoi eccessi di ira per il rancore nutrito nei confronti della ex moglie. Pochi giorni fa l’Autorità giudiziaria frentana aveva emanato contro l’uomo un provvedimento cautelare di allontanamento dalla casa di famiglia e di divieto di avvicinamento. L’uomo violento, incurante degli obblighi, ha continuato con le intimidazioni, gli appostamenti sotto casa, le minacce e le ingiurie, che hanno reso un vero inferno la vita della donna e dello stesso figlio. In un’occasione il marito ha anche danneggiato gravemente l’autovettura della ex consorte. Nuove denunce presentate all’autorità giudiziaria e le indagini successive condotte dal sostituto procuratore Serena Rossi e dal gip Massimo Canosa hanno portato finalmente all’arresto dell’aguzzino. I Carabinieri della compagnia di Atessa lo hanno arrestato e condotto presso la casa circondariale di Lanciano.
Adolfo Corropoli