Era il 9 febbraio 2004 quando un gruppo di ragazzi agnonesi metteva su un’associazione destinata ad affermarsi e coinvolgere un gran numero di ragazzi. Una decade fa nasceva la Kerres, un’associazione culturale per il rilancio dell’alto Molise fondata e mandata avanti da giovani agnonesi.
L’Eco in vista del Kerres Day ,previsto per il prossimo 10 agosto, ha deciso di incontrare il direttivo per un’intervista.
Partiamo dalle basi: perché la Kerres?
«Abbiamo creato la Kerres con l’intenzione di far scoprire il territorio. Pensavamo che non ci fosse nessuna associazione che avesse questo obiettivo quindi ci siamo messi in gioco. Da allora c’è stato sempre un ricambio generazionale dovuto in primo luogo ad esigenze lavorative così come alla necessità di accogliere nuove persone».
Cosa è stata la Kerres fino ad oggi e come si è evoluta?
«Bé, come dicevamo prima, con le nuove iscrizioni anche il direttivo è cambiato. In questi anni abbiamo organizzato importanti eventi, che sono entrati a far parte della storia di Agnone: notti bianche, fiere “Arti e Mestieri e molto altro ancora. Purtroppo, ora i tempi sono cambiati. La crisi economica ha fatto si che eventi di grossa portata siano diventati solo un bel ricordo tuttavia, continuiamo ad avere una fitta agenda» spiegano gli intervistati. «Si pensi al Capodanno, alla Kerrestate (un cartellone estivo targato Kerres che comprende olimpiadi, tornei di calcetto e molto altro, ndr); c’è la “Mangialonga” (una camminata tra i sentieri delle montagne con soste a base di piatti tipici, ndr) e molto altro» continuano i ragazzi dell’associazione. «Inoltre, in questi dieci anni abbiamo anche inaugurato la nostra sede sociale, riscoperto il valore della antiche fonderie del rame; abbiamo partecipato al primo progetto “Eurocultura” che, con le varie sponsorizzazioni, ha permesso ad Agnone di installare la filodiffusione e le webcam; speriamo di poter fare sempre meglio e di continuare a far conoscere Agnone come è accaduto con lo Yadras».
Tra i mille encomi, avete ricevuto anche numerose critiche: alcuni vi hanno accusato di avere tornaconti economici o politici. Come rispondete ad accuse di questo tipo?
«È vero, abbiamo ricevuto delle critiche delle quali abbiamo fatto tesoro. A chi ci critica ancora, nonostante i risultati, vogliamo rispondere con un invito: perché non venite passare qualche giorno in nostra compagnia? Stando con noi potrete capire cosa significa mandare avanti un’associazione come la nostra».
Critiche a parte, quale futuro per la Kerres?
«Vorremmo, come prima cosa, cercare di riportare in vita tutti quegli appuntamenti che oggigiorno non sono più realizzabili: notte bianca e fiera “Arti e Mestieri” sono un esempio. Vorremmo seguire la scia e continuare a cedere il posto ai membri più giovani per organizzare ogni anno eventi innovativi, oltre ai tradizionali».
La mancanza di lavoro è un dato di fatto che scoraggia molti giovani agnonesi. Voi, che avete fondato un’associazione dal nulla, cosa consigliereste ai vostri concittadini che hanno voglia di avviare un’attività in paese?
«Credere nel territorio e investirci sono questi i capisaldi per dare il via ad un progetto in zona. Onestamente, abbiamo sempre creduto che nella vita sia necessario rischiare. È difficile e ci vuole coraggio, questo è vero, ma bisogna crederci».
Consigliate di scommettere sul territorio però, purtroppo, è anche vero che da anni questo vocabolo sia presente sulla bocca di tutti senza che sia collegato a concretezze. Che ne pensate?
«Ciò che sconvolge è che in un paese come Agnone, siano ancora i volontari ad organizzare determinati eventi. C’è tantissimo da fare. Di base, qui manca un’organizzazione a lungo termine: diciamo che la programmazione va ottimizzata, se si vuole fare del turismo il volano dell’economia perciò, ragazzi, fatevi sotto».
Giovanni Giaccio