ROMA. Con un decreto legge firmato il 5 agosto scorso, il Governo e le Regioni riconoscono lo status di “Ospedale di area disagiata”. Una notizia attesa ad Agnone, che dopo il ricorso al Tar presentato dal Comune in merito ai tagli (a riguardo la sentenza è stata fissata a Campobasso l’11 di settembre), vedrebbe salvato il San Francesco Caracciolo, già in passato indicato dal piano Basso-Rosato “Ospedale di area particolarmente disagiata”.
Ecco cosa prevede il decreto quando a pagina 30 parla dei presidi situati in aree geograficamente e meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o premontano con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi, oppure in ambiente insulare.
In questi presidi ospedalieri occorre garantire un’attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto attività di medicina interna, chirurgia generale ridotta. Sono strutture a basso volume di attività con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza, con un numero si casi troppo basso per garantire la sicurezza dei ricoveri anche in relazione ai volumi per il mantenimento dello skill e delle competenze e che incidono pesantemente sulle tipologie di investimento richieste dalla sanità moderna, decono essere integrato nella rete ospedaliera di area disagiata e devono essereo dotati indicativamente di:
– un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organizo di medici e infermieri;
– una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilità dei casi imprevist) per casi che non possono essere dimessi in giornata; la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell’equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;
– – un Pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, inquadrato nelle disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l’aggiornamento relativo.
– E’ organizzata in particolare la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro hub o spoke più vicino, indagini laboratoristiche in pronto soccorso. E’ predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall’Ospedale di zona particolarmente disagiata al centro Spoke o Hub.
– E’ prevista la presenza di una emoteca. Il personale deve essere assicurato a rotazione dall’ospedale hub o spoke più vicino.