AGNONE. Diciannove milioni di euro per il completamento del nuovo ospedale di Agnone. L’annuncio del ministro Giulia Grillo in una intervista rilasciata a PrimopianoMolise, rilancia la questione sanità pubblica nelle aree interne del Molise al confine con l’Abruzzo. “Nei giorni scorsi – ha annunciato il massimo referente del dicastero della Sanità – abbiamo chiuso un accordo con l’Inail sbloccando investimenti per oltre 2 miliardi e mezzo di euro: il Molise potrà contare su fondi pari a 19 milioni di euro per l’ospedale di Agnone”.
Soldi i quali serviranno a completare, almeno in parte (ne servirebbero 42, fonte Ministero delle Infrastrutture, ndr), il nuovo ospedale in contrada Castelnuovo progettato agli inizi degli anni ’80 e mai ultimato. Struttura fortemente voluta dall’allora senatore Dc, Remo Sammartino che immaginava un ospedale interregionale capace di servire un bacino di utenza di oltre 50 abitanti, ma in seguito diventato l’ennesima cattedrale nel deserto, complice varie vicissitudini. Nel corso degli anni più volte il nuovo ospedale è stato oggetto di servizi giornalistici a livello nazionale soprattutto considerando lo stato di avanzamento delle opere giunte a buon punto. Come pure a far discutere la riconversione dello stabile in un carcere, proposta questa arrivata fino ai palazzi del potere romani.
A dirla tutta il primo a parlare dell’accordo con l’Inail è stato l’ex presidente della giunta regionale, Paolo Di Laura Frattura che tuttavia non ha mai spiegato i particolari dell’iniziativa la quale potrebbe rilanciare l’offerta sanitaria e l’economia del territorio da sempre legato alle vicissitudini del proprio nosocomio considerato storicamente la prima “fabbrica”, in termini occupazionali, di un’area fortemente depressa. I fondi in arrivo, a quanto pare, saranno utilizzati per la messa in sicurezza della parte esterna e l’ultimazione del primo piano che molto probabilmente sarà adibito a nuova Rsa con quaranta posti letto. Indiscrezioni che naturalmente cercano ulteriori conferme.
Intanto ci va cauto il sindaco del Comune altomolisano, Lorenzo Marcovecchio, che contattato telefonicamente ammette: “Dopo l’annuncio del ministro Grillo che mi fa enormemente piacere, sto cercando di prendere informazioni utili per capire cosa realmente accadrà. Nei prossimi giorni spero di avere un quadro più completo della situazione”. Al tempo stesso se appare vero di essere di fronte ad una svolta per quanto riguarda la ripresa dei lavori del nuovo ospedale, restano gli annosi problemi vissuti quotidianamente all’interno del vecchio ‘San Francesco Caracciolo’ alle prese con la cronica carenza di personale e macchinari obsoleti i quali mettono a rischio i servizi offerti dagli operatori. In tal senso l’assessore comunale alla Sanità, Edmondo Amicarelli, martedì 29 gennaio, a Campobasso, incontrerà il governatore, Donato Toma al quale chiederà un impegno concreto per il riconoscimento dello status di ospedale di area disagiata come tra l’altro stabilito dal decreto Balduzzi, in realtà mai entrato in vigore.