AGNONE. Sono le piccole Greta Thunberg dell’Alto Molise, l’attivista svedese diventata simbolo della lotta ai cambiamenti climatici del pianeta Terra. Elisa e Giusy frequentano la quarta elementare dell’istituto scolastico “San Marco”. Hanno nove e dieci anni e sono le ultime bambine nate all’ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone. Proprio dieci anni fa il reparto di Ostetricia e Ginecologia veniva chiuso e con esso svanivano le speranze di tante mamme del territorio, molte provenienti dal vicino Abruzzo, di poter partorire nella struttura di frontiera.
Una notizia che all’epoca dei fatti fece tanto clamore, ma inevitabile a detta della classe politica regionale del tempo (alla guida della giunta c’era Michele Iorio, ndr) incapace di studiare e attualizzare alternative al nefasto provvedimento per una zona montana, la quale, per caratteristiche orografiche e anagrafiche, non può essere paragonata a territori decisamente più forti. Tuttavia la decisione di dare un taglio netto a quel reparto gioiello, non è stata l’unica. Infatti nel decennio appena trascorso se ne sono registrati altri, se vogliamo ancora più nefasti, come la chiusura di Chirurgia optata sotto il governo Paolo Di Laura Frattura. Per non parlare dei servizi che funzionano a singhiozzo e non garantiscono un’emergenza h24 nonostante lo status (solo sulla carta) di “ospedale di area disagiata”. E allora ecco, che due bambine, molto più sensibili dei vari politicanti di turno, decidono di impugnare carta e penna e far conoscere il loro pensiero su quello che rimane del glorioso “Caracciolo”. Si tratta di una lettera semplice, nel classico stile di due studenti delle elementari, ma impregnata di significato che dovrebbe scuotere le coscienze degli amministratori chiamati a gestire la cosa pubblica nel migliore dei modi. Alla presenza della dirigente scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo “G.N. D’Agnillo”, Tonina Camperchioli, delle docenti Stefania Paradiso e Ida Cimmino, la missiva, sabato scorso, è stata consegnata da Elisa e Giusy direttamente nelle mani del primo cittadino di Agnone, Lorenzo Marcovecchio, che a sua volta, si è fatto carico di affidarla ai commissari della Sanità regionale, Angelo Giustini e Ida Grossi, nonché al presidente della giunta, Donato Toma.
“Caro Sindaco Lorenzo Marcovecchio, siamo due bambine di 9 e 10 anni, ci chiamiamo Giusy ed Elisa e siamo di Agnone. Il nostro paese ci piace molto, è ricco di storia, cultura, arte e ha un paesaggio naturale meraviglioso. Noi qui viviamo bene perché è un paese tranquillo, ci conosciamo tutti e abbiamo tutto quello che ci fa stare bene: la nostra famiglia, gli amici, la scuola… sarebbe bello vivere per sempre qui. Noi siamo state tra gli ultimi bambini che hanno avuto la possibilità di nascere qui, che fortuna! Tutti i bambini nati dopo di noi non hanno avuto questa possibilità purtroppo e questo perché il nostro ospedale sta chiudendo. Nelle ultime settimane ne abbiamo sentito parlare in tv, a casa, a scuola… perciò ci stiamo preoccupando. Le nostre maestre ci dicono sempre di non dondolarci sulla sedia perché se cadendo battessimo la testa, dovremmo essere portati subito all’ospedale, ma il problema è che non sappiamo se al pronto soccorso di Agnone potrebbero aiutarci; quindi dovremmo andare a Isernia oppure a Campobasso e sopportare un lungo viaggio. Se poi l’incidente succedesse in inverno sarebbe una catastrofe perché nel nostro paese ci sono spesso la neve e il ghiaccio. Noi bambini non vorremmo mai pensare alle cose brutte però purtroppo esistono e noi le vediamo. Alcuni nostri compagni le hanno vissute direttamente. Noi bambini abbiamo imparato che a ogni problema si può trovare una soluzione, ma solo se lo vogliamo davvero e se ci mettiamo tutto il nostro impegno. Abbiamo pensato di scriverti questa lettera perché sei il nostro sindaco e vorremmo chiedere a te e ai tuoi aiutanti di fare qualcosa per l’ospedale e per il bene di Agnone e di tutti i paesi limitrofi. Noi speriamo che tu possa usare tutte le tue idee, le tue capacità e la tua forza per risolvere questo problema e farci vivere più sicuri. Ti ringraziamo per aver letto la lettera perché immaginiamo che tu abbia molti impegni ma ci hai dedicato del tempo, GRAZIE! Saluti da Elisa e Giusy, a nome di tutta la classe quarta della Scuola Primaria ‘San Marco’”.