Coldiretti Molise torna a denunciare la gravità della situazione conseguente al proliferare incontrollato dei cinghiali.
«Dopo le semine autunnali rese già particolarmente difficoltose dall’anomalo andamento climatico – denuncia il Direttore regionale Aniello Ascolese – il rischio è che il raccolto sia ancor più scarso a causa delle scorribande che si stanno già verificando di nutriti gruppi di cinghiali sui terreni seminati».
Coldiretti chiede che la Regione Molise intervenga urgentemente con un adeguato Piano di Controllo contenente ulteriori misure che vadano ben oltre a quella della “caccia di selezione” che, afferma Ascolese, «si giudica inadeguata all’emergenza in atto». Va considerato, inoltre, che i cinghiali non sono più un problema solo per il comparto agricolo, ma anche una minaccia per l’ambiente e la biodiversità.
«Occorre, all’interno del Piano – prosegue il direttore – prevedere, eventualmente per un periodo limitato, che non ci siano limiti temporali all’abbattimento di questi ungulati. I danni dei cinghiali in campagna hanno superato, lo scorso anno, i 500mila euro – continua Coldiretti regionale – e questi selvatici sono una minaccia concreta per la cittadinanza, con decine e decine di incidenti stradali causati ogni anno dai selvatici. Sono passi in avanti necessari – conclude Coldiretti – ai quali il Governo regionale non può continuare a sottrarsi. Alla base esiste la necessità di riconoscere il diritto di poter fare impresa, dando un giusto riconoscimento e tutela al lavoro di chi si guadagna da vivere in agricoltura».