CASTIGLIONE MESSER MARINO – Dal primo settembre va in pensione il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi dell’Istituto Comprensivo di Castiglione Messer Marino – Carunchio, Giorgio Petrella. Nel corso del Collegio dei docenti del 24 giugno, il Dirigente Scolastico, Marco De Marinis, il personale docente e ATA hanno rivolto emozionanti parole di stima e apprezzamento per la lunga carriera professionale e per la dedizione al lavoro del segretario. Riportiamo, su gentile richiesta del personale scolastico, il discorso tenuto dal festeggiato:
«Gutta cavat lapidem. Dai oggi e dai domani, sono qui per l’insistenza di mia moglie che ha voluto che festeggiassi. Motivazione: stai qui da troppo tempo. A casa, in effetti, una sera, tardavo a prendere sonno e mi sono messo a pensare a quando, fra queste mura, frequentavo le scuole elementari. Le aule erano tappezzate di manifesti che celebravano l’impresa di Youri Gagarin che, primo uomo al mondo, fu lanciato nel cosmo dai russi. Ma lo fecero nel ’61! Io sono qui già dal ‘59! Le classi erano, inoltre, tappezzate di manifesti recanti istruzioni dettagliate su come comportarsi in caso di ritrovamento di ordigni bellici. Dunque, ho pensato, sto qui quasi dall’immediato dopo guerra! Ho lavorato fra queste mura per 43 anni e 4 mesi (credo sia un record assoluto di permanenza nella stessa sede). Se poi a questi anni aggiungete i 5 di scuola elementare nello stesso edificio, arriviamo a quasi 49, che sta vicino a 50. Non potevo andare via alla chetichella.
Perciò, superata la mia naturale riservatezza, ho dovuto accettare di festeggiare non me, ma l’Istituzione scolastica che ho visto nascere, crescere e prosperare e di cui mi ritengo, per alcuni versi, la memoria storica, non tanto dell’Istituto Comprensivo di Castiglione Messer Marino-Carunchio, che è più recente ed è la chioma dell’albero, ma delle radici di questo Istituto, che sono la Direzione Didattica di Castiglione, la Scuola Media di Castiglione, la Direzione Didattica di Carunchio, la Direzione Didattica di Palmoli, la Scuola Media di Schiavi e la Direzione Didattica di Schiavi, che sono state man mano soppresse e inglobate nell’attuale unico Istituto Comprensivo di Castiglione M. M.-Carunchio.
Arrivato al termine della mia vita lavorativa, sento di esprimere il mio senso di gratitudine verso tutti.
Passo, quindi, a ringraziare il rappresentante dello Stato a noi più vicino: il Dirigente Scolastico Prof. De Marinis. Preside, lei ha voluto veramente bene a questa Istituzione scolastica. L’ha presa in mezzo al guado quando non aveva ancora acquisito una sua identità e l’ha saputa guidare come un bravo Capitano con la sua nave, con polso fermo e mano sicura. È stato, a tratti, Capitano quando non ci era ancora chiara la rotta, e faro quando stentavamo a vedere il porto per effettuare l’approdo. Lei ha rivoluzionato l’istituzione scolastica dandole un’identità. Si è abbattuto su di noi come un ciclone benefico, un tornado che con la sua forza ha spalancato porte e finestre per fare entrare aria nuova! Quanti progetti abbiamo realizzato in questo triennio! Quanti soldini abbiamo avuto! Non noi, perché chi ha fatto l’esperto esterno o il tutor e quant’altro sa che a fronte di un discreto compenso lordo, lo Stato si riprende quasi la metà in tasse e contributi! Non per noi, quindi, ma per l’acquisto di apparecchiature tecnologiche, arredi e per l’effettuazione di laboratori per l’istituzione scolastica. Ha ristrutturato vari ambienti. Uno lo avete davanti agli occhi. Ogni volta che vengo qui mi commuovo! Era un tugurio: senza plafoniere, lampadine appese, muri scrostati, serrande rotte. Dovevamo attendere il suo interessamento, Preside, per vederlo trasformato in aula magna. Conosciamo il sacrificio che le costa fare il Reggente, ma vorremmo pregarla di rimanere ancora con noi almeno per un altro anno, in modo da poter ultimare i progetti ancora in corso. Grazie.
Grazie a voi insegnanti. Quanti ne son passati in questa scuola in quasi 44 anni! A migliaia, per il notevole ricambio annuale che si verifica in questa Scuola dell’entroterra! Quanti esempi di dedizione al lavoro ho avuto! Uno per tutti. Mi vengono in mente gli insegnanti che giornalmente partivano e partono da Montesilvano, Chieti, Pescara. Penso, ma che guadagnano se si considera la benzina, il panino, il caffè, quando non anche il pranzo? La risposta l’ho trovata nel fatto che insegnare è una missione. Siete la parte più preziosa dell’Istituzione. Senza di voi noi faremmo fumo. Siamo qui in funzione di voi. Siete preziosi perché a voi i genitori affidano la parte più preziosa di una comunità: i ragazzi. Vi occupate della loro formazione e istruzione. In questo periodo, ogni tanto, sento battutine tipo: “beati loro, gli insegnanti, hanno due mesi di ferie, 15 giorni a Natale e 7 a Pasqua”. Indignatevi! Fate capire che i soldi non li regala nessuno. Se vi si concedono queste pause è perché il lavoro di insegnante è tra i più duri, delicati, logoranti che ci siano. Prova ne è il fatto che riconsegniamo ai genitori i loro i ragazzi a Giugno e già a metà Agosto chiedono con impazienza quando ricomincia la scuola perché non ce la fanno più. Loro, che ne debbono solo badare uno o due. E voi che dovete formarne e istruirne tanti! E poi, bisogna finirla con gli insegnanti che lavorano solo 18 o 24 ore! Ne lavorano tante, tante di più, se si considerano le ore di non insegnamento e gli annessi e connessi! Gli insegnanti lavorano anche in queste pause perché programmano, si aggiornano, impostano l’anno scolastico successivo. Quanto lavoro extra riportate a casa, senza essere visti né pagati! Nessuno più di me può testimoniarlo perché sono a contatto diretto con mia moglie e le figlie! Grazie.
Grazie ai Collaboratori scolastici, sempre attenti e al servizio di tutti: Dirigente, personale ATA, docenti, genitori, alunni… e chi la vuole cotta e chi la vuole cruda! Nel mio rapporto con voi ho fatto leva sul senso di responsabilità e sullo spirito di appartenenza. Perché quando c’è senso di responsabilità si fa il proprio dovere; quando c’è spirito di appartenenza si fa non solo quello che ci tocca, ma anche quello che è necessario, che occorre fare, come a casa nostra. E così ho visto collaboratori fare anche le mamme, le infermiere, le sarte, gli imbianchini, gli idraulici, i tecnici informatici, i tecnici del suono, gli elettricisti, i falegnami… Quante volte mi avete preceduto nel farvi carico di quanto non convenuto perché lo richiedevano gli insegnanti, a cui offrite sempre collaborazione preziosa. Per le attività didattiche anche oltre il normale orario di lavoro. Grazie.
Per ultimi ma non ultimi permettetemi di ringraziare le persone con cui sono stato più a diretto contatto: la segreteria. Mi sento onorato di aver collaborato con persone preparate, disponibili, con forte attaccamento al lavoro e spirito di abnegazione (quante volte le ho viste rimanere fino a 14 ore consecutive a scuola con un panino!). Hanno fatto loro il motto di don Milani “Mi interessa”, I care, perché di tutto si interessano e di tutto si fanno carico. Non sono lavoratori dipendenti, hanno i comportamenti dei lavoratori in proprio e sentono l’Azienza Scuola come fosse la loro. Quante volte vi hanno preceduto nelle richieste: domande di trasferimento, assegni familiari, detrazioni, ricostruzioni di carriera, perdenti posto, tanto per citare alcune pratiche…: “lo facciamo noi”! Sulla porta della segreteria non ci sono orari di ricevimento: chi ha bisogno può entrare a qualsiasi ora. Perché hanno il culto dell’utenza, alla stregua del privato. Tenetevela cara la segreteria perché non ce ne sono tante in Italia come questa. Una delle cose che mi fanno più piacere è sentire chi è andato via da Castiglione che dice: eh, ma la segreteria di Castiglione non si tocca! Io, poi, li devo ringraziare in maniera particolare perché dal 2010 ho fatto un po’ di fatica a continuare a lavorare per problemi di salute, ma ho trovato in loro sempre un valido supporto che mi ha permesso di continuare. Negli ultimi tempi non c’era solo un Direttore Amministrativo e 4 Assistenti, ma eravamo 5 Direttori Amministrativi! Grazie ancora.
Termino con una citazione dal Vangelo: “Dopo aver cercato di fare il vostro dovere dite: servus inutilis sum”(sono servo inutile). Perché, dirà qualcuno, il Segretario si sottovaluta così? Perché viviamo pensando di essere eterni e invece dobbiamo convincerci che siamo esseri destinati a finire; pensavamo di essere i più bravi ma non facciamo in tempo a voltarci indietro che ci accorgiamo che ci segue qualcuno più bravo di noi. È lo scorrere della vita… Panta rei! Non importa! L’importante è aver cercato di fare la propria parte, quando era il nostro turno. Termino augurando a noi pensionandi buona pensione, a voi che rimanete buon lavoro e, per non sbagliarmi, buona vita a tutti».
Giorgio Petrella