«Tantissimi Comuni montani, troppi, non hanno più un negozio e un bar. Sono a oggi oltre 200 in Italia. Altri 500 Comuni, in particolare borghi alpini e appenninici, sono a rischio desertificazione commerciale, avendo meno di tre esercizi. I dati Istat sono impietosi e Uncem lo dice da un po’. Per questo Uncem chiede interventi specifici sulla fiscalità, da rendere differenziata e peculiare per chi apre un negozio o un’impresa nei territori, nonché di trovare strumenti di supporto per quanti ancora scommettono nelle aree interne, nei piccoli Comuni dove la marginalità socio-economica è più elevata. Da diversi giorni e sicuramente nelle prossime settimane si ragionerà attorno all’uso e all’incentivazione della moneta elettronica, verso la legge di bilancio 2020. Tutte le soluzioni che vanno in questa direzione mi trovano personalmente d’accordo. A patto però che il legislatore si accorga che il Paese ha appunto un’emergenza desertificazione, aree montane dove negozi, bar, imprese sono prima di tutto un presidio sociale e culturale. La Francia lo ha sancito con chiarezza tre settimane fa nell’Agenda Rural e nel piano “1000 bistrò“. Dobbiamo fare la stessa cosa. E il primo passo, è eliminare ogni canone per la tenuta del pos per i pagamenti elettronici, nonché azzerare tutte le commissioni per chi paga con carta o bancomat negli esercizi commerciali nei Comuni totalmente montani. Questo è un impegno politico, ma anche un’azione da condividere con tutte le Banche, con Abi e con Poste Italiane. È il primo passo per una differenziazione fiscale, rispettando e attuando l’articolo 44, secondo comma della Costituzione, nonché la legge 97 del 1994 sulla montagna e la legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni. Via ogni canone, via ogni commissione per i pagamenti elettronici. Faremo una seria e virtuosa lobby su questo fronte».
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani.