AGNONE. E’ lotta contro il tempo per cercare di modificare la bozza del nuovo Piano sanitario regionale che per l’ospedale di Agnone prevede la trasformazione in presidio di comunità. Il documento, stilato dai commissari Angelo Giustini e Ida Grossi, ha iniziato a fare il giro delle testate giornalistiche, sia cartacee che web e per il “Caracciolo” conferma le previsioni fatte dal governatore Donato Toma. In tempi non sospetti, il presidente della Regione Molise, infatti, annunciò, lavandosene le mani e addossando le colpe sui commissari spediti da Roma, la conversione della struttura sanitaria altomolisana in un mero ospedale di comunità. A distanza di mesi trapelano i dettagli di quelle dichiarazioni che nel frattempo hanno provocato gran subbuglio tra la popolazione. Così nonostante una premessa che parla di un distretto con una conformazione geomorfologica assai complessa e dunque deve rappresentare un presidio sanitario adeguato a rispondere alle esigenze del territorio, al tempo stesso sottolinea la riconversione da ospedale di area di zona disagiata, in ospedale di comunità in correlazione con la casa della salute già presente. Nel merito il nuovo atto per il “Caracciolo” prospetta: posti di degenza a basso livello assistenziale e fisioterapia residenziale gestiti dal personale medico ospedaliero già attivo presso l’attuale presidio di area disagiata; un punto di primo intervento assicurato dalla centrale operativa del 118; la postazione avanzata del 118 h24 dotato di ambulanze di tipo A e auto medica; diversi ambulatori: cardiologia, geriatria, fisiatria, Orl, oculistica, ortopedia, dermatologia, reumatologia, odontoiatria chirurgia ambulatoriale; emodialisi; punto prelievi; ambulatorio radiografico (RX – ecografia Tac) e la farmacia di servizi. In estrema sintesi scomparirebbero il Pronto soccorso, il laboratorio Analisi e il reparto di Medicina che ad oggi malgrado tutte le criticità relative alla mancanza di personale e apparecchiature garantiscono un certo tipo di prestazioni. Sempre nel disegno tracciato dai commissari “al fine di garantire l’emergenza per l’area”, come per gentile concessione, “sarà predisposta un’area di atterraggio per elisoccorso ed elitrasporto”, scrivono nel nuovo Pos 2019-2021. Assegnazioni, se così possono essere definite, che non accontentano e al tempo stesso metterebbero a rischio il diritto alla salute reclamata dalle popolazioni di alto Molise e alto Vastese. A questo punto la decisione di bypassare i commissari e rivolgersi direttamente a Roma. Circostanza che diversi amministratori starebbero perseguendo per evitare il licenziamento del Pos così come circola nelle redazioni. A riguardo nei prossimi giorni una delegazione capeggiata dall’ex onorevole, Laura Venittelli dovrebbe incontrarsi con il sottosegretario, Sandra Zampa. Parallelamente il consigliere regionale del M5s, Andrea Greco avrebbe chiesto una ulteriore udienza al viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri che conosce bene la realtà del “Caracciolo” dove ha mosso i primi passi da chirurgo.
Caracciolo: il nuovo Pos cancella Medicina, laboratorio Analisi e Pronto soccorso
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