«La selezione è caccia non controllo e per la 157/92 la caccia dopo una certa ora non si può fare. Sembra una delibera illegittima che può anche provocare rischi per l’incolumità pubblica lì dove verrà messa in atto. Speriamo arrivi un ricorso».
Con queste parole Angelo Pessolano, presidente provinciale del Chietino dell’ArciCaccia, boccia la delibera di Giunta regionale con la quale, su proposta dell’assessore Emanuele Imprudente, viene dato il via libera, fino a settembre, agli abbattimenti di cinghiali anche in orario notturno e con l’ausilio di non meglio precisate “fonti luminose”. La motivazione della decisione presa in Regione è quella della tutela delle colture in atto. Di fatto quindi, per sua stessa ammissione, la Regione Abruzzo confonde attività di controllo a tutela delle colture con la caccia di selezione. La selezione ha altre finalità, non certo quella della guardianìa dei terreni coltivati.
«Se fossi nella Polizia provinciale sospenderei il controllo, al fine di non fare rischiare agli operatori di prendersi qualche pallottola vacante. – aggiunge critico Pessolano – Mi chiedo inoltre quando qualcuno spara di notte cosa è: un selecontrollore o un bracconiere? Si spara al cinghiale che fa danno o ad altri animali che di notte escono per mangiare? Chi controlla? In piena estate le persone che sono in giro per fare una passeggiata sotto le stelle lo potranno fare in sicurezza? Oppure rischiano di non tornare a casa? Chi si assume tutte queste responsabilità? La politica? L’assessore Imprudente? Il cacciatore? Il sindaco? Chi?».