Ha sferrato un pugno alla nuca del responsabile della ditta per cui lavorava dopo che quest’ultimo l’aveva invitato a tornarsene a casa perché in evidente stato di ubriachezza.
Protagonista dell’episodio, accaduto in una ditta alla periferia di Vasto, un uomo di origini albanesi, da tempo residente in Italia.
Quando il responsabile della ditta gli aveva detto che in quello stato non poteva proprio lavorare, anche perché la tipologia del lavoro prevedeva l’uso di macchinari particolari, dove era richiesta la massima concentrazione per non incorrere in incidenti, l’albanese era andato su tutte le furie.
Aveva cominciato ad inveire contro il responsabile insultandolo pesantemente e, nonostante questi facesse di tutto per calmarlo, aveva continuato con fare arrogante e minaccioso fino a bloccarlo in un angolo.
Quando si era accertato che da lì non avrebbe potuto sfuggirgli, l’aveva colpito con un forte pugno dietro la nuca.
Le urla avevano richiamato un dipendente della ditta che, considerata la situazione, aveva provveduto a chiamare la Polizia.
Gli operatori della Squadra Volante del Commissariato, coordinati dal Dirigente Dr. Cesare Ciammaichella, immediatamente intervenuti sul posto, hanno trovato l’uomo completamente ubriaco, con l’alito vinoso, con fare barcollante, che prendeva a parolacce il malcapitato, giurandogli di fargliela pagare.
Anche di fronte ad altri colleghi di lavoro intervenuti l’albanese ubriaco umiliava e minacciava il suo responsabile.
Solo alla vista della Polizia si è calmato e solo dopo un lungo dialogo, trattative e molta pazienza da parte degli agenti, che volevano evitare ulteriori atti di violenza, è stato accompagnato fuori dallo stabilimento senza usare la forza.
L’albanese è stato identificato per C.I., di anni 60, con qualche precedente per guida senza patente e guida in stato d’ebbrezza, ed è stato denunciato per ingiurie e lesioni personali.
Dalle informazioni raccolte è emerso che più volte l’uomo aveva fatto uso di sostanze alcoliche sul posto di lavoro con atteggiamenti arroganti e minacciosi.
Ora rischia il licenziamento, poiché la stato di ebbrezza sul posto di lavoro è idoneo a configurare la giusta causa per l’irrogazione della massima sanzione disciplinare nei confronti del dipendente.
Si tratta di una condotta grave, soprattutto se reiterata nel tempo.
IL responsabile della ditta è stato costretto a recarsi in pronto soccorso per la violenza del pugno ricevuto dove è stato sottoposto ad attente analisi per verificare la gravità del trauma.
Il responsabile tecnico dell’azienda quasi si giustificava, in modo paradossale con la polizia, dicendo più volte che non era colpa sua se il dipendente non poteva lavorare, perché ubriaco in quelle condizioni, rischiava di farsi male con i macchinari.