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  • Benemerenze agli “angeli” della pandemia, consegnati gli attestati. Saia: «Esempio di altruismo e abnegazione»

    «Abbiamo voluto dedicare una cerimonia ufficiale per esprimere la nostra profonda gratitudine a tutti i volontari che dal febbraio 2021 al marzo 2022 si sono spesi senza risparmiarsi per la campagna vaccinale nel nostro territorio».

    Così, in una nota stampa, l’amministrazione comunale di Agnone, guidata da Daniele Saia, che si è trovata a gestire le fasi inedite della pandemia, dalle prime restrizioni alle libertà personali, alla organizzazione di una vera e propria campagna vaccinale.

    Di fatto, nel campo della somministrazione di migliaia e migliaia di vaccini contro il Covid, il Comune di Agnone si è sostituito a chi, per sua stessa natura e per contratto pubblico, avrebbe dovuto assicurare quel servizio. A partire dal tracciamento dei contagi, con decine di migliaia di tamponi eseguiti, alle successive fasi della inoculazione delle dosi di vaccino, la macchina dell’amministrazione comunale è stata la sola che ha mostrato la vicinanza e la prossimità dello Stato.

    Il Comune ha messo a disposizione lo chalet per i tamponi e successivamente lo stesso palazzo comunale per la somministrazione dei vaccini. Tutti i dipendenti comunali, insieme agli stessi amministratori, hanno contribuito, per quanto di propria competenza, ad allestire e far funzionare una complessa macchina che ha poi eseguito le vaccinazioni su larga scala, abbracciando non solo la popolazione residente agnonese, ma anche quella dei vicini centri dell’Alto Molise.

    E a fare la differenza è stata la disponibilità dei tanti volontari, medici, infermieri, accompagnatori, che hanno messo le proprie competenze a disposizione di tutta la comunità. Con la Protezione civile, coordinata dal commendatore e consigliere comunale Mario Petrecca, che non ha risparmiato le forze, impiegando uomini e mezzi, esponendosi anche a rischio di contagio, a totale servizio della cittadinanza.

    Dal consegnare i viveri o i medicinali a chi, contagiato, era costretto a rimanere chiuso in casa, all’accompagnamento di anziani e disabili presso il centro vaccinale. Il volontariato e la Protezione civile hanno davvero dato concretezza alla parola solidarietà, mettendosi a disposizione per il famoso “bene comune”.

    Atti dovuti in alcuni casi, spontanei e gratuiti in altri, ma comunque concretamente solidali con i più bisognosi. Per questi motivi l’amministrazione comunale, in realtà su sollecitazione degli stessi cittadini, hanno pensato di consegnare un riconoscimento ufficiale a chi ha servito la Patria nella fase più delicata dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia.

    «Per oltre un anno medici, infermieri, operatori sanitari, personale amministrativo e i volontari di Protezione civile hanno offerto il loro contributo volontario, senza sosta per ben 125 giorni, tra cui Pasqua, 25 Aprile e il primo Maggio. – commentano con orgoglio dal Municipio – Una bella testimonianza di cooperazione e impegno per la comunità, grazie alla quale sono state somministrate oltre ventiduemila dosi di vaccino anti-Covid, raggiungendo tutti i Comuni dell’Alto Molise con le vaccinazioni effettuate direttamente a domicilio per quanti erano impossibilitati a raggiungere il centro vaccinale».

    «La consegna delle benemerenze ha dato seguito alla spontanea raccolta firme di ringraziamento dei cittadini, che ha raggiunto oltre ottocento sottoscrizioni. – continuano dall’amministrazione comunale – In quel periodo buio, con angoscia e paura diffuse a causa della pandemia da Covid-19, la nostra sala consiliare si è trasformata in un luogo di rinascita e speranza, in cui queste donne e uomini si sono prodigati per offrire sostegno materiale e morale a tutta la popolazione».

    «A loro – chiude il sindaco Daniele Saia – va il ringraziamento e quello di tutta la nostra comunità. Il loro esempio di altruismo e abnegazione è fonte di ispirazione e dimostra ancora una volta la grande ricchezza del nostro tessuto sociale, composto da persone capaci di solidarietà e generosità».

    Francesco Bottone

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