«Mio figlio ha rischiato la vita solo per aver fatto un bagno in mare. E’ una cosa gravissima sulla quale andrò fino in fondo, per accertare le responsabilità, in tutte le sedi».
E’ lo sfogo di un papà, Stefano Moretti di Vasto, il cui figlio di due anni è stato costretto ad un ricovero per aver contratto una intossicazione. Il bambino, nei giorni scorsi, ha fatto un bagno in mare, a poca distanza dalla foce del Trigno e del torrente Buonanotte.
Il piccolo deve evidentemente aver ingerito acqua. Certo è che l’indomani ha presentato i sintomi di quella che è parsa un’intossicazione, febbre, vomito, diarrea. Immediato il ricovero presso l’ospedale di Lanciano. Dopo la cura la dimissione, ma a distanza di poche ore un nuovo ricovero, con il trasferimento presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Civile di Pescara diretto dal professor Lombardi (nella foto il momento del trasferimento in ambulanza, ndr).
«Mio figlio sta assumendo una penicillina e un altro farmaco che disattiva il processo messo in atto dai batteri per inibire l’effetto dell’antibiotico. – spiega il padre, Stefano Moretti – Ha avuto un principio di setticemia, ha rischiato la vita. E in ospedale mi hanno confermato che la causa è stata l’ingestione di acqua contaminata. Solo per aver fatto un bagno un bimbo di due anni sta rischiando la vita. E’ un fatto gravissimo. Non ci sono, in quel tratto di spiaggia, i divieti di balneazione. Sul caso il dottor Vaccaro, procuratore capo a Larino, ha aperto un’inchiesta. Spero che si faccia piena luce sugli sversamenti che interessano il Trigno e il torrente Buonanotte».
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com