AGNONE – Il Decreto Calabria è legge, ma in attesa che produca i suoi effetti, soprattutto quelli relativi allo sblocco del turn over, in Molise la carenza di personale medico è ormai vera emergenza. Tanto che l’Azienda sanitaria regionale (Asrem), per far fronte alla situazione e reperire medici specialisti di Pediatria, Neonatologia, Ostetricia, Ginecologia, Medicina e Chirurgia d’accettazione e urgenza, Ortopedia e Traumatologia, ha stipulato con l’Azienda ospedaliera ‘San Giovanni Addolorata’ di Roma una convenzione che prevede l’impiego di medici specialisti in Ortopedia e Traumatologia presso l’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia. Il provvedimento, spiega l’Asrem, è motivato «considerata l’assoluta urgenza» per garantire la continuità assistenziale e «scongiurare l’interruzione di pubblico servizio». Una buona notizia, che però viene in qualche modo annullata dal rovescio della medaglia e cioè che nessun medico arriverà da Roma per dare una mano ai reparti in affanno dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. La sensazione è che l’Asrem abbia completamente dimenticato il presidio ospedaliero di area disagiata dell’Alto Molise. Le processioni degli amministratori locali a Campobasso, nelle sedi dell’Asrem, per incontrare i vertici della sanità molisana, non hanno sortito alcun effetto. Lo dimostra la situazione che si registra ogni giorno nei reparti del “Caracciolo” che vanno avanti esclusivamente grazie all’abnegazione del personale che spesso si sobbarca anche lavoro in più pur di dare una risposta all’utenza. E proprio tra i reparti circola la voce preoccupante che presto, dai primi di luglio, anche il Pronto soccorso del “Caracciolo” sarà ridimensionato, con una riduzione di orario. Proprio quando l’estate avanza e la richiesta di prestazioni sanitarie, soprattutto quelle di emergenza-urgenza, subirà un intuibile incremento.
Carenza medici Molise: specialisti in arrivo da Roma, ma non per il “Caracciolo”
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