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  • Carrozza: «Il Molise avrà il registro tumori… tra qualche anno!»

    Dopo circa dieci lunghi anni, il Molise intravede la possibilità di avere un Registro Tumori funzionante. Questo è quanto è stato dichiarato dal dottor Francesco Carrozza, durante la presentazione del libro ‘Il veleno del Molise’ organizzata dal Psi.

    Il dirigente del reparto di Oncologia Medica dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, infatti, durante il suo intervento ha spiegato che già da lungo tempo il Molise aveva iniziato l’iter per la creazione del registro tumori e che, tuttavia, per una decade il procedimento si era arenato.

    Negli ultimi tempi, invece, la macchina sembra essersi riattivata e dunque si è potuto dare inizio ad un processo di avvio che tra circa altri tre anni potrà dare i suoi frutti con l’istituzione del registro.

    Oggigiorno sono ancora molte le regioni sprovviste di questo registro e, mentre alla comunità scientifica non sfugge l’importanza dello strumento, molti cittadini ne ignorano ancora l’esistenza dunque si proverà a rispondere ad alcuni comuni interrogativi.

    Cos’è un registro tumori?
    Il Rt non è altro che un archivio che raccoglie tutti i nuovi casi di tumore diagnosticati in una determinata area. Si tratta di uno strumento che può garantire una raccolta completa registrando le patologie neoplastiche e ricercandone per ognuna l’opportuna conferma diagnostica. Infine, il registro può essere in grado di monitorare l’intera popolazione in osservazione ed associare un opportuno stato residenziale ad ogni diagnosi tumorale.

    Cosa consente di monitorare?
    Sono numerosi gli ambiti di utilizzo. L’archivio permette operare uno studio della distribuzione e frequenza di tumori nella popolazione studiata, per esempio; si possono analizzare le possibili cause alla base della patologia così come si può procedere alla valutazione di eventuali rischi ambientali. Attraverso il registro è altresì possibile procedere ad una pianificazione sanitaria, operare una follow-up dei pazienti dunque controllare anche la qualità delle cure. Infine un registro di questo tipo permette di valutare i programmi di screening nonché può fungere da supporto per la ricerca clinica.

    È chiaro che oggi come oggi, quando l’insorgenza di malattie come il cancro è quasi quotidiana, uno studio di casistica come quello del Registro Tumore può rappresentare un punto di svolta, soprattutto in una regione che ha un numero di pazienti oncologici al di sopra della media nazionale.

     

     Giovanni Giaccio

     

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