AGNONE – Il consiglio comunale di Agnone si impegna a reperire i fondi necessari per mantenere aperta la storica casa di riposo di San Bernardino. Allo stesso tempo dovranno fare la loro parte la Curia vescovile e la Cooperativa Sant’Antonio che da diciassette anni gestisce la struttura. E’ quanto deciso a Palazzo San Francesco durante un’assise civica affollatissima.
Salvare i livelli occupazionali (vi lavorano sedici persone) e continuare a dare assistenza a quarantacinque anziani, il let motiv di maggioranza e opposizioni. Affinché tutto si concretizzi necessario il certificato di agibilità che richiede a sua volta verifiche di vulnerabilità e la messa a norma degli impianti antincendio. In tutto servono 175 mila euro. Il 30 aprile il termine ultimo fissato per produrre la documentazione e le garanzie finanziare per la copertura degli interventi. A sgomberare i timori su una impossibile salvezza dell’ex convento, dovuto più che altro ad aspetti prettamente tecnici (certificato di vulnerabilità), ci ha pensato l’ingegnere Antonino Serricchio.
Il professionista agnonese, che da anni segue da vicino le vicissitudini della casa di riposo, ha confermato di poter ottenere la documentazione tramite un laboratorio abruzzese, esperto nel settore. A riguardo serviranno 25mila euro e un mese di tempo. Solo dopo si potrà stilare un crono programma in merito alle opere da realizzare. Ora resta da capire dove reperire i fondi. A riguardo nelle prossime settimane il vescovo di Trivento, monsignor Angelo Scotti si recherà a Roma alla Cei. E’ quanto confermato da don Giampiero La Penna, presidente della cooperativa Sant’Antonio che inoltre ha aggiunto: “Il nostro vescovo è impegnato in prima persona per la salvezza di San Bernardino dove esiste un patrimonio di professionalità riscontrabile in poche altre strutture”.
Inoltre, alla domanda di sei mensilità arretrate cui lamentano le maestranze, don Giampiero La Penna si è impegnato a saldare quanto prima i ritardi accumulati. Daniele Saia, consigliere di minoranza del gruppo “Nuovo Sogno Agnonese”, promotore della convocazione del consiglio, ha chiesto e ottenuto l’istituzione di un tavolo permanente per la vertenza “San Bernardino”. Vincenzo Scarano, consigliere di minoranza del gruppo “Agnone Identità e Futuro”, oltre a chiedere una ulteriore documentazione sulla struttura, nello specifico il contratto di affitto stipulato nel 1994 tra ministero dell’Interno, titolare dell’immobile, e la curia vescovile, ha posto l’accento su dove trovare i fondi necessari. “Uniti e con lo sforzo di tutti possiamo farcela”, la replica del primo cittadino Lorenzo Marcovecchio (video-intervista).