Cinghiali: braccata anche in zone non vocate. E l’esame trichinoscopico lo pagherà la Regione.
Sono queste le principali novità emerse nel corso dell’incontro di ieri in Regione durante il quale alcuni sindaci hanno avanzato proposte in commissione in merito alla emergenza cinghiali.
“Sono stato delegato da 51 sindaci della provincia di Chieti per rappresentarli nella III commissione regionale per decidere sulle modifiche al regolamento venatorio. – spiega Domenico Giangiordano, sindaco di Roccascalegna – La situazione nella nostra provincia è diventata a dir poco esasperante, incidenti con cinghiali all’ordine del giorno, colture distrutte, paura a passeggiare di sera sulle strade. Finalmente, ieri, è stata portata in commissione la proposta di modifica del regolamento da parte dell’assessore Dino Pepe, il quale in questi mesi che abbiamo sollevato il problema è stato molto sensibile alle nostre proposte, tanto che il testo di modifica presentato ieri è stato frutto di un lavoro condiviso. Una delle novità, forse la più importante, e che da regolamento, ora si potrà andare a caccia anche nelle ZONE NON VOCATE, ovvero quelle zone dove la caccia era vietata perché il cinghiale in teoria, non doveva esistere. Inoltre la Regione si è impegnata formalmente per eliminare la tassa pari ad € 7,70 € per l’esame trichinoscopico oggi a carico dei cacciatori. Questo è un piccolo passo, ma una primo grande risultato, il problema è ancora presente, ma già da subito si inizierà, già da gennaio, con la caccia di selezione, e abbiamo già chiesto che vengano modificare alcune regole che non ne permettevano la buona riuscita”.