Cinghiali, Augusto De Sanctis: «Ordinanze dei sindaci illegittime e pericolose».
Il presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus chiede al Prefetto Corona di bocciare i provvedimenti d’urgenza dei sindaci.
Cinghiali, lettera al Prefetto, per la SOA le ordinanze sindacali sono pericolose per il pubblico e inutili per prevenire incidenti e danni all’agricoltura.
Domani la riunione in Prefettura a Chieti: «Si respingano al mittente le ordinanze e si attuino provvedimenti concreti: interventi sulle strade, recinti elettrificati, formazione/informazione della popolazione e pianificazione dell’attività venatoria».
La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus in vista della riunione prevista domani in Prefettura a Chieti ha scritto una dettagliata lettera al Prefetto e per conoscenza alla Regione Abruzzo per chiedere che le ordinanze sindacali proposte da alcuni sindaci siano rigettate in quanto palesemente illegittime e rischiose per la pubblica incolumità.
In particolare si evidenzia che rendere possibile la caccia al cinghiale tutto l’anno equivale a centuplicare i rischi per i cittadini di prendersi una fucilata. «Non si può certo trasformare il territorio in un unico grande poligono di tiro, – dichiara il presidente De Sanctis – quando ci sono migliaia di cittadini che in primavera, estate e nella prima parte dell’autunno lavorano nei campi, passeggiano in cerca di funghi, lumache e tartufi oppure fanno semplice escursionismo. Ricordiamo che l’attività venatoria produce ogni anno morti e feriti, spesso tra i normali cittadini».
In secondo luogo la SOA evidenzia come i provvedimenti sindacali non tengano conto delle direttive comunitarie “Habitat” ed “Uccelli”, che obbligano a sottoporre a Valutazione di Incidenza tutte le attività che possono creare disturbo alla fauna protetta. Le ordinanze espongono l’Italia al rischio di una Procedura d’Infrazione.
L’associazione ricorda che sono ben altri gli strumenti e le iniziative da attuare per mitigare i problemi derivanti dalla convivenza tra uomo e fauna selvatica (consigliamo di dare un’occhiata al sito del Governo Canadese sull’argomento: https://www.th.gov.bc.ca/mot_org/hwyeng/wars.html).
«Quali sono gli interventi fatti sulle strade, di routine negli altri paesi? – chiede De Sanctis – L’ANAS ha messo in sicurezza le sue strade statali? E la Provincia? Dove sono rallentatori, reti per spingere gli animali verso i sottopassi, allarmi collegati a sensori di presenza della fauna, catadriotti speciali? Per quanto riguarda i danni all’agricoltura, i piani di abbattimento, come avevamo previsto, inascoltati, sono risultati inutili per il semplice fatto che il cinghiale ha un tasso di reclutamento annuo del 90-120% ed è dimostrato che la popolazione fluttua quasi esclusivamente per fattori non controllabili dall’uomo (siccità; neve). Dove sono i recinti elettrificati e i dissuasori di ultima generazione?».
Sono altresì necessari corsi, seminari e campagne informative (a mero titolo di esempio si veda l’opuscolo allegato realizzato anni or sono dalla Riserva delle Sorgenti del Pescara) per spiegare ai cittadini come comportarsi in caso di incontro con la fauna selvatica.
Infine ricordiamo che la Regione Abruzzo è priva da un decennio di Piano Faunistico Venatorio senza il quale qualsiasi forma di prelievo avviene sostanzialmente “a casaccio”.
«Invece di fare inutile demagogia si devono attuare pratiche ed interventi concreti che possono mitigare la problematica», chiude De Sanctis.