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  • Cinghiali, Di Pietro: «Basta tavoli tecnici e censimenti, affrontare in deroga l’emergenza»

    AGNONE – Cinghiali, Di Pietro: «Basta tavoli tecnici e censimenti, affrontare in deroga l’emergenza».

    Il consigliere regionale del Molise, delegato alla Caccia, è intervenuto ieri ad Agnone al convegno sui danni da fauna selvatica.scampamorte

    La sala stracolma del teatro Italo Argentino, centinaia di agricoltori, allevatori e cacciatori, ha testimoniato ancora una volta quanto sia attuale e pressante l’emergenza cinghiali anche sul territorio dell’Alto Molise.

    Un convegno sui danni da fauna selvatica organizzato dall’amministrazione comunale di Agnone, in particolare dall’assessore Tonino Scampamorte (primo da sinistra nella foto qui accanto, ndr), al quale hanno preso parte le associazioni degli agricoltori e le associazioni venatorie, oltre a singoli agricoltori di zona e molti sindaci dei centri altomolisani.agricoltori

    «Siamo stanchi, noi agricoltori, di subire danni da cinghiali. – ha esordito l’assessore Scampamorte, aprendo i lavori – Non vogliamo i rimborsi, che tanto non arrivano; noi non vogliamo i danni, vogliamo che i cinghiali siano ricacciati nei boschi, fuori dai nostri campi coltivati. – e in chiusura ha aggiunto – Mi spiace che a questo incontro non sia intervenuto nessun rappresentante della Cia, associazione che pure ho invitato». tagliamonte

    Unanimi le richieste dei rappresentanti delle associazioni agricole e di categoria: sparare ai cinghiali, aumentare il prelievo venatorio prolungando il periodo di caccia e utilizzando anche azioni di contenimento della specie, come anche il selecontrollo e la caccia di selezione.

    Istante e sollecitazioni dalla base del mondo agricolo che sono state recepite dal consigliere regionale delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro.

    «Non è più tempo di tavoli tecnici, di incontri programmatici, di censimenti e di conta dei danni al comparto agricolo. – ha esordito l’esponente politico della Regione Molise – L’emergenza cinghiali è evidente, sotto gli occhi di tutti. Basta chiacchiere, ci voglio i fatti. cristiano-di-pietroBisogna reagire in emergenza, in deroga alle leggi ormai datate e anacronistiche sulla caccia. La Regione Molise non paga i danni alle colture ormai dal 2011. Quasi due milioni di euro, di cui quasi 500mila già con decreti ingiuntivi e pignoramenti. Per questo motivo proprio oggi ho presentato un ordine del giorno con il quale impegno la Giunta regionale a pagare immediatamente le quote con decreti ingiuntivi e di stanziare in bilancio i quasi due milioni di euro di danni che gli agricoltori attendono da anni ormai. Ma il problema è che noi i danni dobbiamo evitarli, – ha aggiunto il consigliere Di Pietro – riducendo drasticamente il numero dei cinghiali presenti sul territorio. Faremo, già da ottobre, come ci chiede l’Ispra, cinghiale-sani censimenti delle popolazioni di ungulati, primo passo per stilare un piano di prelievo e di contenimento, ma ripeto che non è questo il tempo delle carte e dei burocrati. Ci vogliono azioni concrete di contenimento dei cinghiali. Per questo ho proposto al governatore Frattura di chiedere lo stato di calamità naturale. Intanto chiederò un prolungamento del periodo di caccia, ma la mia intenzione, che porterò in Consiglio regionale e in consulta della Caccia, è quella di rispondere all’emergenza con azioni immediate di contenimento in deroga alle leggi sulla caccia».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    tel: 3282757011

     

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