Medicina di prossimità, servizi territoriali, corone di alloro deposte davanti all’ospedale “Caracciolo” in favore di telecamere; tutte belle parole e altrettanto belle iniziative, ma dall’utilità marginale pressoché nulla. Perché poi, quotidianamente, vai presso gli uffici sanitari del distretto di Agnone, accanto all’ospedale appunto, perché magari hai bisogno dei certificati per il rilascio dei documento, la patente o anche del porto d’armi per uso sportivo, e ti danno appuntamento tra cinque mesi. Manifestazioni a carattere nazionale, lettere aperte al Ministro Speranza, ma la realtà che ogni giorni di registra in Alto Molise nel campo dei servizi sanitari è desolante e disarmante. Un invito a fuggire, altro che combattere lo spopolamento.
«Mi trovo nelle condizioni di dover richiedere e ottenere il primo rilascio del porto d’armi, per uso sportivo. – spiega alla nostra redazione un cittadino di Agnone – Mi sono recato presso gli uffici di quella che dovrebbe essere la medicina territoriale per effettuare le varie visite e ottenere le certificazioni propedeutiche al rilascio del porto d’armi stesso. Mi hanno dato appuntamento a fine ottobre, tra quasi cinque mesi. Non volevo crederci, pensavo si trattasse di uno scherzo. Ho chiesto conto di questo tempo così lungo e mi hanno risposto candidamente che si accumulano le richieste perché il personale addetto e autorizzato al rilascio di quei certificati viene ad Agnone solo un giorno alla settimana, proveniente da Isernia. Intanto i cittadini aspettano mesi e mesi e così vengono lesi e messi in forte discussione i nostri diritti. Dove sta, di grazia, la sanità territoriale, se anche per fare un banale certificato medico rilasciato dall’ufficiale sanitario bisogna aspettare addirittura cinque mesi di tempo?».
E ciò che vale per il porto d’armi, ovviamente, vale per tutti gli altri documenti, come ad esempio le patenti, che si tratti di rilascio o di rinnovo, i tempi sono comunque biblici, perché il medico autorizzato a firmare viene ad Agnone, appunto, un solo giorno alla settimana. Lo aveva denunciato tempo fa lo stesso vicesindaco Giovanni Di Nucci in una letteraccia indirizzata all’Asrem e siglata a quattro mani con il sindaco Daniele Saia: dopo il pensionamento del dirigente del Dipartimento sanitario ospitato nella struttura accanto all’ospedale “Caracciolo” si sarebbe creato «un vulnus nella possibilità di continuare ad assicurare diversi servizi all’utenza».
«Il pensionamento del dirigente medico andrà ad aggiungersi alla attuale impossibilità di ottenere certificazioni di idoneità e attività varie finora svolte da dirigenti medici che venivano periodicamente da Isernia» si legge sulla nota di Saia e Di Nucci, datata ormai dicembre 2020. Una problematica «che sta costringendo, con evidente e manifestato malcontento, molte persone che ne hanno bisogno a rivolgersi agli uffici di Isernia, con perdita di giornate lavorative, spese supplementari e disagi vari». Questo messo nero su bianco da Saia e Di Nucci nel dicembre del 2020, occorre ricordarlo. Da allora non risulta che una soluzione sia stata trovata e capita così che per ottenere un banale certificato medico ti diano appuntamento fra cinque mesi. Benvenuti in Alto Molise.
Francesco Bottone