AGNONE – Si infiamma il dibattito post elezioni ad Agnone. Gelsomino De Vita, ex sindaco di Agnone, attaccato pesantemente su facebook, riceve la difesa a spada tratta della moglie, la preside Florinda Vecchiarelli, che in una lettera inviata a l’Eco, respinge al mittente tutte le accuse.
È la prima volta che la settimana enigmistica non è riuscita a bloccare la mia mano, dopo aver tollerato per anni parole lanciate a ferire Gelsomino De Vita, una persona perbene, che ha avuto nella sua vita un unico neo, quello di amare la politica.
Nel commentare i 466 voti riportati dalla candidata della lista “Insieme per Agnone” Linda Marcovecchio, Nunzia Zarlenga ha usato due espressioni: “clan”, nella sua accezione peggiore, considerato il complesso delle riflessioni espresse e “moralizzazione”.
A guardare il successo elettorale di Linda, è lecito pensare che le famiglie Vecchiarelli, Marcovecchio e De Vita, impegnate da sempre nel sociale per dedizione al lavoro e non per privilegio, forse godono della stima e della fiducia dei cittadini. Mi rifiuto di pensare che 466 persone, solo perché hanno scelto di votare a destra siano espressione di un “medioevo “culturale e di una becera consuetudine al voto di scambio, di stampo camorristico e mafioso, a fronte di elettori di “sinistra”, depositari di cultura, di virtù, di correttezza e di verità, fatta eccezione per chi osa ribellarsi o meglio privare la lista di sinistra dei voti necessari per battere gli avversari.
I pregi e i difetti del popolo figlio della “Balena bianca” non sono forse gli stessi di quello della balena “rossa”, avvezza alle lottizzazioni e al clientelismo più di quanto si voglia far credere? E qui non parlo di qualche assessore di sinistra per il grande affetto che mi lega a sua madre.
Riguardo al processo di “moralizzazione” ad opera di Carosella e della sua squadra, che non ho mai contestato per il rispetto che porto alle persone e all’impegno che esse esprimono nella difficile gestione della cosa pubblica, mi chiedo se il dott. De Vita, i consiglieri e gli assessori che con lui hanno lavorato per il bene di questa città, ne abbiano mai determinato il degrado morale.
Ti invito caldamente Nunzia Zarlenga, se hai documenti che attestano scorrettezze del dott. De Vita, di mettermi a parte del tutto, perché io possa capire di aver vissuto per più di quarant’anni con uno sconosciuto, di cui ho apprezzato la profonda umanità, l’impegno professionale, il rispetto per le istituzioni e per i cittadini, tanto da aver rinunciato alla indennità mensile che gli competeva e aver fatto carico alla sua famiglia di tutte le spese legate alla sua funzione istituzionale.
La sua incoerenza per aver voluto la riunificazione politica della destra locale, superando per il bene pubblico le azioni che determinarono le sue dimissioni, gli fa onore visti i risultati ottenuti. Il giovane avvocato Lorenzo Marcovecchio e la sua squadra daranno il via a quel cambiamento che, insieme agli esiti delle comunali di Isernia, si spera possa portare alle dimissioni di Frattura e alla fine della sua pessima gestione, soprattutto per quanto concerne la sanità pubblica. A proposito, Frattura non ha operato un’azione di trasformismo passando dalla destra alla sinistra o solo il passaggio dalla sinistra alla destra è atto grave?
Credo che le riflessioni politiche di Nunzia Zarlenga manchino di quella umiltà culturale che regola le relazioni e determina il rispetto degli altri, delle loro idee e delle loro azioni. Capisco che il successo di Linda Marcovecchio possa disturbare i denigratori del dott. De Vita, che per fortuna non sono tanti da impedirgli di portare a termine il suo cammino politico in cui ha creduto e crede fermamente.
Florinda Vecchiarelli