• In evidenza
  • Condutture “colabrodo”, sorgenti a secco, monitoraggi insufficienti: l’annoso problema di Agnone mai risolto

    Montagna si, ma senz’acqua. La crisi idrica che attanaglia Agnone, 830 metri sul livello del mare, rischia di peggiorare ulteriormente nel mese di agosto. Lo scenario allarmante è il risultato di una combinazione di fattori tra cui infrastrutture idriche obsolete, carenza di piogge e nevicate, e un monitoraggio insufficiente delle risorse idriche. Il sistema di condutture idriche della cittadina è ormai vecchio e inadatto a gestire la domanda attuale. Le perdite sono frequenti e la pressione idrica è spesso insufficiente, costringendo molte attività commerciali a dotarsi di serbatoi e autoclave per compensare il disservizio. Non è una novità che le perdite abbiano raggiunto circa il 60% dell’acqua erogata quotidianamente, dato allarmante che evidenzia l’urgenza di interventi strutturali. Il problema si inizia a sentire nelle contrade del circondario, dove le aziende zootecniche e agricole stanno lottando per mantenere i loro livelli di produzione.

    default

    Ma la mancanza di acqua compromette non solo la vita quotidiana dei cittadini, ma anche l’economia locale che dipende fortemente dall’agricoltura e dall’allevamento. La situazione è aggravata da una preoccupante mancanza di piogge e nevicate durante l’anno. Gli inverni sempre più miti e le estati sempre più secche hanno ridotto drasticamente le riserve idriche. La scarsità d’acqua influisce direttamente sulla capacità del Comune di fornire un servizio idrico adeguato alla popolazione. Le previsioni meteo non sembrano promettere miglioramenti a breve termine, rendendo ancora più urgente la ricerca di soluzioni sostenibili. Uno dei punti deboli nella gestione della crisi idrica è la mancanza di un monitoraggio costante e accurato delle risorse idriche disponibili. Senza dati precisi, è difficile pianificare interventi efficaci e prevenire situazioni critiche. La necessità di implementare sistemi di monitoraggio avanzati è diventata evidente.

    Agosto da ‘bollino rosso’ – La situazione si prevede ancora più critica in questi giorni di agosto con Agnone che si appresta ad accogliere migliaia di turisti. L’aumento della popolazione stagionale metterà ulteriormente sotto pressione un sistema idrico fragile, con il rischio di aggravare la carenza d’acqua.  Intanto per far fronte all’emergenza, il Comune ha iniziato a rifornire le aree più colpite con le autobotti. La soluzione temporanea, sebbene necessaria, non è sostenibile a lungo termine. È fondamentale che vengano intrapresi interventi strutturali per rinnovare le condutture e migliorare la gestione delle risorse. Auspicabile anche la realizzazione di un nuovo serbatoio più capiente rispetto a quello attuale. Inoltre, resta fondamentale sensibilizzare la popolazione sull’uso responsabile dell’acqua e promuovere pratiche sostenibili. Investire in tecnologie per il riciclo dell’acqua e l’implementazione di sistemi di raccolta delle acque piovane potrebbe rappresentare un passo avanti significativo. La crisi idrica vissuta resta un campanello d’allarme che evidenzia la necessità di un’azione immediata e concertata da parte degli amministratori e governo centrale. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile superare l’emergenza e garantire un futuro sostenibile per la comunità.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento