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  • Controlli a scuola nel Chietino: i cani antidroga fiutano un involucro contenente marijuana

    I Carabinieri della Compagnia di Chieti, con la preziosa collaborazione dei cani antidroga del Nucleo Cinofili, “SISSI” e “BLACK”, hanno effettuato controlli finalizzati alla ricerca di tali sostanze presso istituti scolastici di Chieti. Nell’ambito di una campagna di prevenzione e sensibilizzazione riguardante i reati i materia di stupefacenti nonché il consumo degli stessi, sono stati oggetto di verifica la Scuola D’Arte “Nicola da Guardiagrele” in via G. D’Aragona e l’Istituto Superiore “U.Pomilio” in via Colonnetta. Nella prima scuola, pur non essendo state rinvenute sostanze stupefacenti, i cani antidroga ne hanno comunque avvertito l’odore; infatti i militari hanno rinvenuto alcuni “GRINDER”, oggetti molto comuni fra i giovani, necessari a tritare le sostanze stupefacenti che poi vengono fumate. Nella seconda scuola, invece, i militari hanno rinvenuto un involucro contenente marijuana e alcuni mini sacchetti pronti per la suddivisione della sostanza, riconducibili a quattro studenti dell’istituto, tutti di minore età, i quali sono stati segnalati alla locale Prefettura quali assuntori di sostanze, ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/90. Inoltre, occultati in diverse zone della scuola, i cani antidroga hanno scoperto altri g 0.7 di marijuana, uno spinello già confezionato ed un ulteriore trita-erba.
    Sempre grazie alla collaborazione della dirigenza scolastica, degli insegnanti e degli alunni, i controlli sono stati espletati in pochi minuti ed hanno riscosso unanime consenso, anche da parte dei genitori dei ragazzi.
    Lo scopo dei controlli, infatti, è quello di prevenire il fenomeno, scoraggiando i più giovani dal consumare droghe, informando li anche della pericolosità delle stesse sotto il profilo sanitario e per le conseguenze amministrative e penali delle condotte illecite.
    Le attività preventive nelle scuole della città proseguiranno nel corso dell’anno scolastico, al fine di tutelare la salute dei giovani e reprimere fatti reato di rilevante gravità, proprio perché connessi alla realtà giovanile.

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