Una lettera in cui si chiede di dare seguito agli impegni annunciati a favore delle imprese abruzzesi è arrivata sulla scrivania dell’assessore regionale all’agricoltura Emanuele Imprudente a firma di Coldiretti Abruzzo. Nella missiva, la principale organizzazione agricola torna a chiedere l’intervento dell’amministrazione regionale su due questioni particolarmente spinose: il ritorno all’autogoverno dei consorzi di bonifica, attualmente commissariati, e l’ottimizzazione del controllo della specie cinghiale.
«Mi duole constatare – sottolinea Silvano Di Primio, presidente regionale Coldiretti Abruzzo – che, a distanza di oltre un mese dalla riunione di consiglio di Coldiretti che aveva visto partecipare lo stesso assessore, non abbiamo potuto apprezzare alcun tipo di provvedimento per il ritorno all’autogoverno dei consorzi, necessario per sfruttare le grandi opportunità collegate al piano nazionale di rilancio e resilienza anche in materia di risorse idriche. Come più volte ribadito – sottolinea Di Primio – ci sono investimenti che possono rivoluzionare la gestione di una risorsa importantissima come l’acqua ma questa opportunità può essere colta solo se riportiamo i consorzi alla gestione ordinaria, quindi in condizione di programmare il futuro attraverso una concreta e lungimirante progettualità che va ben oltre il pareggio di bilancio».
Coldiretti sottolinea da una parte le grandi opportunità collegate ai fondi del Pnrr, dall’altra la necessità di fronteggiare l’emergenza idrica, sempre più traumatica e deleteria per il sistema agricolo regionale che soffre la tropicalizzazione generale del clima. Insomma, non c’è più tempo da perdere.
Altro spinoso problema la questione del controllo dei cinghiali, su cui lo scorso 8 luglio era stata consegnata all’assessore una proposta di delibera da fare approvare in giunta per regolare l’attività di controllo di fronte a centinaia di agricoltori che manifestavano di fronte all’Emiciclo di L’Aquila.
«Anche in questo caso – scrive il presidente Di Primio – registriamo uno stallo nell’approvazione delle annunciate auspicate modifiche alla norma che vadano nella direzione di tutelare maggiormente la cittadinanza nonché le imprese agricole abruzzesi che sollecitano quotidianamente un intervento».
Coldiretti Abruzzo chiede pertanto di «dare seguito a quanto auspicato» e sollecita «una forte propulsione agli atti annunciati». «Siamo in un momento storico delicato e particolare, in cui l’emergenza sanitaria definisce i tempi e le priorità – dice Silvano Di Primio – ci sono problemi che vanno risolti una volta per tutte perché a rischio c’è il futuro di una economia e di un sistema sociale. Due i grandi nodi da sciogliere al più presto: l’esigenza di un efficiente sistema idrico per la produzione agroalimentare e la tutela della salute delle persone e del reddito delle imprese già provate dal Covid».