«Il nuovo Parlamento cerchi di mediare tra le posizioni che tengono ancora distante l’obiettivo di raggiungere una modifica della legge di vigilanza della fauna selvatica ed in particolare rispetto all’emergenza cinghiali». Ad affermarlo è il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, vice presidente del Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani in qualità di coordinatore del Gruppo di Lavoro dell’Anci, che ha seguito la problematica da ultimo in occasione dell’emergenza “peste suina”, quando erano state riprese alcune delle modifiche della legge quadro sulla caccia, per una coerente gestione degli ungulati. Sul tema già nel 2016 era stato avviato su richiesta dell’ANCI un Tavolo in sede di Conferenza Unificata, dove con le Regioni e i Ministeri competenti erano state condivise a livello tecnico alcune proposte di modifica alla legge quadro sulla caccia n. 157/1992, ritenute necessarie per rispondere alle richieste dei territori, cui però non è stato possibile dar seguito.
Chiedevamo e continuiamo a ritenere necessario un aggiornamento delle norme rispetto al nuovo assetto istituzionale determinato dalla progressiva attuazione della legge n. 56/2014, che ha disposto il riordino delle funzioni attribuite alle Province, con ricadute negative sull’espletamento dei compiti di vigilanza. Serve poi uno strumento di raccordo tra le competenze attribuite alle Regioni in merito al controllo faunistico e le competenze dei sindaci in materia di tutela della incolumità pubblica. Si stanno verificando, infatti, numerosi e pericolosi casi di presenza di esemplari di fauna selvatica nelle aree urbane, città piccole e grandi, per arginare l’eccessiva diffusione dei cinghiali.
«Nel marzo scorso, insieme al sindaco di Piovà Massaia (AT), Antonello Murgia – ricorda Di Giuseppantonio -, ho preso parte all’audizione davanti alle Commissioni Sanità e Agricoltura del Senato per chiedere interventi immediati sulla gestione della fauna selvatica. Da allora in poi non abbiamo riscontrato alcun passo in avanti, mentre proseguono le incursioni dei cinghiali un po’ ovunque. Le cronache ci riferiscono oramai di episodi alquanto preoccupanti, uno degli ultimi nella scuola dell’infanzia di Bussi, in Abruzzo, e confermano, qualora fosse ancora necessario, che siamo di fronte a un’emergenza. Il proliferare dei cinghiali è un fenomeno sul quale non si può più tergiversare, perché è un problema che riguarda la sicurezza dei cittadini. E’ causa di numerosi incidenti stradali anche mortali e provoca gravi ingenti danni all’agricoltura. In questi anni, come Sindaco della mia città, con ordinanze, attraverso comunicazioni ufficiali alla Regione Abruzzo e interventi sulla stampa, ho richiamato più di una volta l’attenzione purché si procedesse ad eliminare con gli strumenti necessari il pericolo cinghiali nei centri abitati. La situazione però è rimasta la stessa. L’auspicio a questo punto è che l’emergenza trovi spazio nell’agenda del nuovo Parlamento e su questo ci rendiamo da subito disponibili a collaborare in un’ottica di leale confronto fra le istituzioni» – conclude Di Giuseppantonio.