Lo aveva accennato la sindaca di Belmonte del Sannio, Anita Di Primio, pacatamente, nei giorni scorsi. «Il dato dei positivi in paese fornito da Asrem è sbagliato in eccesso, perché sono conteggiati come positivi anche chi si è negativizzato». Era tornato sulla questione, giorni dopo, il primo cittadino di Agnone, Daniele Saia, smentendo clamorosamente i 327 positivi al Covid ad Agnone comunicati dall’Asrem, con un decisamente meno allarmante dato di 51 agnonesi contagiati dal virus. E’ ora Candido Paglione, il sindaco di Capracotta, a puntare l’indice contro l’azienda sanitaria che, in combutta con la Regione Molise, continua a propalare dati errati e sovrastimati rispetto alla realtà epidemiologica.
«Continuo a leggere sul bollettino giornaliero della Asrem numeri assolutamente non veritieri in merito ai contagi da Covid-19 presenti sul territorio di Capracotta. – spiega Paglione, che tra l’altro è medico veterinario – I positivi alla data odierna sono infatti quattro, a fronte dei trentuno riportati nel bollettino ufficiale». Un dato “ufficiale” otto volte superiore a quello reale accertato dal sindaco sul posto. Una sproporzione che trasmette, anche all’esterno, l’immagine di un territorio dove la circolazione del virus è alta, mentre la realtà è ben diversa, con i cluster praticamente esterni. Un danno di immagine in un periodo che dovrebbe essere quello più favorevole al turismo invernale per Capracotta. «Per la verità – continua il sindaco Paglione – ho aspettato prima di scrivere questo post proprio per non alimentare polemiche sul sistema di informazione ufficiale dei dati sul Covid. Continuano, infatti, ad essere riportati come positive decine di persone che invece sono guarite da tempo. Il sistema, evidentemente, funziona male. Per questo mi vedo costretto a rettificare i numeri, proprio per fare chiarezza nei confronti della popolazione che rappresento».
E, si badi bene, non è solo una questione aritmetica che conferma la confusione e l’approssimazione che regnano sovrane in Regione Molise e presso Asrem, o di potenziale danno all’immagine di un territorio a forte vocazione turistica; perché in base a quei dati, trasmessi alle autorità nazionali, vengono prese le decisioni cogenti per tutta la popolazione italiana. Se per assurdo tutte le aziende sanitarie delle varie regioni d’Italia sbagliassero, come fa Asrem, trasmettendo al Ministero dati gonfiati in maniera spropositata, come nel caso di Agnone dove “ufficialmente” risultano oltre trecento positivi mentre in realtà ce ne sono appena cinquanta, il Governo e la famosa cabina di regia prenderebbero decisioni conseguenti sulla base di dati errati, falsati appunto.