Partecipata riunione di cacciatori e agricoltori, ieri sera ad Atessa, alla presenza dell’assessore regionale Nicola Campitelli. Un evento di confronto e dibattito organizzato dall’associazione venatoria ArciCaccia, presieduta dal provinciale Angelo Pessolano.
Tanti gli argomenti portati all’attenzione dell’esponente della Giunta regionale da parte del mondo venatorio del Vastese, alle prese con i danni da cinghiale in costante aumento. E proprio sulla refertazione dei danni ed in particolare sul loro indennizzo da parte della Regione Abruzzo si sono concentrati alcuni interventi da parte di agricoltori e cacciatori. Lo stesso presidente Pessolano, prendendo la parola, ha riferito di uno scostamento sensibile tra quanto dichiarato e il danno effettivamente causato dalla fauna selvatica al comparto agricolo.
«Dai controlli effettuati, anche con l’ausilio di droni, emerge che spesso le richieste di danni non corrispondono alla realtà. – ha spiegato il presidente provinciale dell’ArciCaccia – In alcuni casi limite è stata presentata domanda di danni su particelle di terreno sulle quali insistono dei fabbricati».
Dichiarazioni mendaci, dunque, che si basano sulla cervellotica norma regionale in base alla quale per danni al di sotto dei duemila euro complessivi non è prevista la perizia di un tecnico regionale. In quei casi la Regione Abruzzo preferisce pagare senza preoccuparsi di accertare l’effettivo danno subito dagli agricoltori.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’ospite Antonio Campitelli, già presidente dell’Atc Vastese e storico dirigente regionale e provinciale della Libera Caccia, secondo il quale molte delle richieste di danni all’agricoltura inoltrate in Regione risultano non veritiere, con percentuali che si aggirerebbero intorno al settanta per cento.
Al termine del dibattito ha preso la parola l’assessore regionale Nicola Campitelli, che non ha tra le sue deleghe quelle alla caccia e all’agricoltura, appannaggio del collega assessore e vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, assente per pregressi impegni istituzionali.
«La Regione e la Giunta regionale in particolare sono molto attenti alle dinamiche e alle istanze che provengono dal mondo venatorio, consapevoli che nella nostra regione Abruzzo la caccia rappresenta una tradizione che permea la cultura stessa di intere generazioni e territori. Ribadisco che non è questo il mio settore di intervento, perché mi occupo di energia e di rifiuti, ma ho ritenuto essere presente a questo incontro, su invito dell’ArciCaccia, proprio per dimostrare vicinanza e solidarietà al mondo venatorio e a quello agricolo produttivo.
Ho preso appunti dettagliati e porterò tutte le questioni sollevate all’attenzione della maggioranza e della Giunta regionale, in particolare quella dei danni e della corrispondenza tra quanto dichiarato e la realtà oggettiva dei fatti. La Regione è pronta a recepire sollecitazioni, anche ad accettare consigli e suggerimenti sulla gestione della fauna selvatica, eventuali modifiche al regolamento e al calendario venatorio, ma quel che conta è che ci sia una certa coesione tra le varie anime del mondo venatorio. Le divisioni al vostro interno disorientano anche la Regione e il rischio è di prendere decisioni errate o comunque controproducenti».
Francesco Bottone