Riattivazione sale operatorie del “Caracciolo”, spunta una data certa: Capodanno. E’ quanto si legge nell’annuncio della Regione Molise lanciato sui social e, nero su bianco, in una delibera dell’Asrem. «Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, rende noto che dal prossimo 1° gennaio, presso l’ospedale di Agnone, verrà garantito un turno di anestesia e rianimazione. Tale provvedimento, adottato da Asrem di concerto con la Struttura commissariale regionale, consentirà l’attivazione di sedute di day surgery». Una data certa, dunque, confermata anche da un documento ufficiale il cui contenuto possiamo mostrare ai lettori in anteprima.
Mentre va avanti lo scontro verbale, a mezzo stampa, tra il sindaco Saia e i consiglieri regionali Greco e Di Lucente, su chi debba intestarsi, come una medaglia, il merito dell’annunciata riapertura delle sale operatorie del “Caracciolo”, spunta fuori infatti la deliberazione n. 1523 del direttore generale dell’Asrem firmata il 20 dicembre, quindi in data successiva agli annunci altisonanti dei politici.
La premessa, finalmente riconosciuta anche dalla politica e dall’azienda sanitaria, è che l’ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone «si configura, nei documenti di programmazione regionale, in linea con le previsioni del D.M. 70/2015, quale ospedale di area disagiata e, in quanto tale, assicura le funzioni di assistenza e cura dei pazienti acuti, garantendone la stabilizzazione e il trasferimento all’ospedale di livello superiore, oltre che il ricovero per patologie a bassa intensità di cura».
Al netto dell’ironia sulla riapertura delle sale operatorie a Capodanno, magari con i medici e gli infermieri ancora alticci per i brindisi prolungato di San Silvestro, la vera notizia contenuta nella delibera siglata da Florenzano è che dopo anni di annunci e chiacchiere, finalmente si riconosce all’ospedale di Agnone lo status di presidio di area disagiata e, soprattutto, si pongono in essere gli atti consequenziali. Nessun merito e nessuna medaglia da appuntarsi sulla giacca, perché si tratta di atti dovuti visto, appunto, lo status di ospedale di area disagiata certificato dal Ministero competente. L’obiettivo, tornando alla delibera del direttore generale dell’Asrem, è evitare il ricovero e quindi fornire «percorsi assistenziali di natura chirurgica» definiti in gergo tecnico «chirurgia ambulatoriale complessa».
«Il setting assistenziale della chirurgia ambulatoriale complessa è riservato all’esecuzione di interventi chirurgici o procedure diagnostiche/terapeutiche invasive e semi-invasive praticabili senza ricovero, in anestesia topica locale, loco regionale e/o analgesia su pazienti accuratamente selezionati» si spiega nel documento a firma del dg Florenzano. Il servizio di supporto anestesiologico, necessario all’attivazione di sedute di chirurgia ambulatoriale complessa presso l’ospedale “Caracciolo” di Agnone, «da concentrarsi in un giorno alla settimana», sarà fornito dagli anestesisti e rianimatori del “Veneziale” di Isernia.
«Per tutto quanto rappresentato in premessa – termina il documento – a far data dal primo gennaio del 2022, il direttore generale delibera di attivare l’erogazione, attraverso sedute da tenersi un giorno alla settimana, delle prestazioni in regime di chirurgia ambulatoriale complessa presso l’ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone e di demandare al direttore sanitario dell’ospedale di Agnone l’organizzazione delle attività secondo le modalità previste dagli atti regolatori regionali nonché la tenuta della relativa documentazione sanitaria».
Francesco Bottone