Al fine di scongiurare eventuali «emergenze idriche durante il periodo estivo che metterebbero in crisi le imprese agricole», la Cia, la confederazione agricoltori, chiede ai commissari dei Consorzi di Bonifica di «mettere a punto un piano di turnazione in grado di garantire le portate d’acqua adeguate anche in momenti di scarsa disponibilità». Tornano i problemi di approvvigionamento idrico nella zona della vallata del Trigno. Aziende agricole sulle due sponde del fiume che segna il confine tra Abruzzo e Molise che ricevono acqua, per le proprie coltivazioni, dal grande invaso di Chiauci. Proprio nelle scorse settimane è stato autorizzato un maggiore riempimento dell’invaso artificiale, ma i problemi legati alla mancanza di precipitazioni cominciano a farsi sentire soprattutto nel settore agricolo. E la Confederazione degli agricoltori parla di «situazione di carenza idrica già registrata lo scorso anno a causa di una mancata azione di prevenzione». «Un rischio che non possiamo più correre, data la scarsità di precipitazioni, – continua la nota dell’associazione di categoria – per un settore già provato dagli effetti della pandemia. La distribuzione di acqua è una risorsa necessaria per l’agricoltura su cui è importante vigilare senza remore». Ecco dunque l’appello alle istituzioni: «Chiediamo ai Consorzi e ai vertici politici un incontro urgente per fare il punto della situazione su come si intendono razionalizzare le riserve idriche, sullo stato di salute degli invasi e sulle decisioni da intraprendere a fini irrigui per i prossimi mesi».
Diga di Chiauci piena, ma agricoltori senza acqua per irrigare
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