L’opera teatrale drammatica inedita “Famiglie spezzate” è stata messa in scena la sera di martedì 19 maggio a Gissi in Piazza Alcide De Gasperi con la regia di Cristiano Delle Rose e Lorenzo Marisi e a cura dell’Associazione “Liberi tutti” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, le altre Associazioni locali e l’Istituto San Francesco.
La realizzazione scenica si inserisce nelle iniziative previste a Gissi per la celebrazione del Centenario della Grande Guerra, infatti Cristiano Delle Rose e Lorenzo Marisi, insieme all’Associazione “Liberi Tutti”, di cui sono anche Presidente e Vicepresidente, hanno incentrato il laboratorio teatrale di quest’anno sull’argomento della ricorrenza storica ricostruendo con semplicità e originalità quanto accadeva in quegli anni di Guerra nel piccolo centro di Gissi.
L’esperienza teatrale dell’Associazione è cominciata con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con “Uno studente martoriato” (2011), continua con il filone storico con “L’ultimo dei briganti” (2012) per arrivare alla rivisitazione della figura del santo protettore “San Bernardino” (2013) con la guida del regista Antonio Tucci, l’anno scorso una serie di sketch comici e quest’anno il dramma di “Famiglie spezzate” (www.liberitutti.it). Un crescendo di attività che permettono di anno in anno di cementare l’Associazione e di valorizzare le capacità di tutte le persone che vogliono mettersi in gioco dai più piccoli ai più adulti: un grande esempio di aggregazione e di interscambio socio-culturale per rafforzare il senso di appartenenza e per tramandare le tradizioni locali e sviluppare il senso civico.
“Famiglie spezzate” ha messo in scena il dramma della comunità gissana negli anni della Grande Guerra quando tanti giovani sono partiti e nel paese sono rimasti le donne, i bambini e gli anziani che devono andare avanti tra tante difficoltà e di tanto in tanto ricevono le drammatiche comunicazioni dal Fronte, oppure qualcuno torna e non vuole più ripartire, o chi torna e resta inabile per sempre sia fisicamente che psicologicamente, o chi non torna per niente, e finita la guerra arriva pure la spagnola… I diversi eventi insieme al ricordo del terribile terremoto della Marsica del 1915 sono rivisitati anche attraverso la sensibilità di un gruppo di bambini che vanno a scuola e ripetono i bollettini di guerra, la richiesta del prestito nazionale fino all’ultimo bollettino di guerra che annuncia la vittoria dell’Italia (4 novembre 1918).
La celebrazione dell’orgoglio nazionale e dell’amor di patria in modo originale e schietto con diversi passaggi in dialetto locale e anche con qualche buona risata per invitare tutti all’ottimismo e alla speranza.
La rappresentazione si è aperta con il canto “Ta pum” e si è conclusa con il canto “Signora delle cime” eseguiti magistralmente dal coro parrocchiale diretto dalla dott.ssa Ivana Nanni e accompagnati dalla musica della chitarra elettrica di Luigi Minicucci che ha curato la colonna sonora del dramma.
Il pubblico è stato numeroso e partecipe e ognuno ha avuto modo di riflettere e di apprezzare la libertà di cui godiamo grazie al sacrificio dei nostri antenati.
Complimenti a tutti e ben vengano queste occasioni di confronto e di crescita culturale.
L’impegno e le attività delle varie Associazioni e dell’Amministrazione comunale ormai da diversi anni permettono di vivere ricche esperienze di formazione e di aggregazione nella semplicità del sapersi mettere in gioco e di voler stare insieme per costruire.
“Famiglie spezzate”, la storia della Grande Guerra rivive in scena
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