Nel corso del 2020 i Carabinieri Forestali operanti in provincia di Chieti hanno individuato e denunciato sei persone resesi responsabili di incendi boschivi, di sterpaglie, incolti e coltivi che, in alcuni casi, hanno interessato estese e significative aree boschive con danni al paesaggio e possibili ripercussioni sull’equilibrio idrogeologico del territorio.
Gli incendi, tutti colposi, sono stati provocati da comportamenti umani non corretti, connotati da imprudenza, negligenza o imperizia, in violazione di norme e regolamenti.
Gli eventi accertati sono riconducibili ad una diversificata casistica che comprende la bruciatura di potature e di residui vegetali derivanti da attività agricole, la ripulitura di terreni incolti e la combustione di rifiuti di vario genere. L’ultimo episodio in ordine di tempo, accaduto qualche giorno fa nel Vastese, ha avuto origine dal fuoco incautamente acceso nella corte adiacente ad un fabbricato rurale, in presenza di forte vento ed alte temperature, per la cottura della salsa di pomodoro ad uso familiare.
Tutti i responsabili dovranno rispondere di incendio boschivo o di incendio colposo ai sensi degli artt. 423 bis e 423 del Codice penale con pesanti pene che, nel minimo, vanno da uno a cinque anni.
A seguito dell’emanazione del Decreto del Presidente della Giunta Regionale
d’Abruzzo n.357 del 29 giugno 2020 di “Dichiarazione dello stato di grave
pericolosità per gli incendi boschivi” cui tutti i cittadini devono attenersi in merito alle prescrizioni ed ai divieti, sono stati intensificati in tutta la provincia i controlli dei Carabinieri Forestali per la prevenzione e repressione degli incendi boschivi.