Febbo: «D’Alfonso continua a sparare cifre, ma dei bandi di gara nemmeno l’ombra».
Il consigliere regionale bacchetta il governatore d’Abruzzo e i suoi propagandistici annunci su finanziamenti per viabilità e banda larga.
Il consigliere regionale di FI e Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, a proposito dell’attività del Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, sottolinea che: “Troppo spesso le dichiarazioni su finanziamenti e fondi rischiano di trasformarsi in un boomerang, con D’Alfonso che sembra perdere il conto di quanto promesso“.
Quindi, Febbo, si sofferma sui vari stanziamenti. “Riguardo i fondi annunciati da D’Alfonso, che abbiamo calcolato ammonterebbero a 7.147 milioni di euro, ben 301 milioni sarebbero per la banda larga. Cifre straordinarie che, se fossero realtà, permetterebbero all’Abruzzo di competere con i Paesi più informatizzati del mondo, coronando così il “sogno dalfonsiano” della Regione Velocissima. La realtà dei fatti ci mostra uno scenario tutt’altro che fantascientifico. Allo stato attuale, infatti – precisa Febbo – i 25 milioni di euro che la Giunta D’Alfonso ha sottratto all’Agricoltura nel lontano 2014, non vengono ancora rendicontati per mancanza di collaudo (stiamo parlando del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013) e, quindi, quelle risorse, la cui rendicontazione è scaduta il 31.12.2015, sono andate in ‘trascinamento’ sulla nuova programmazione. In pratica non sono state restituite a Bruxelles, ma di fatto sono state sottratte alla dotazione per il 2014-2020. Tradotto sono andate perse! D’Alfonso aveva promesso anche interventi per la Fondovalle Sangro – rileva ancora – che dovevano essere cantierabili per il 31 agosto 2015 (D.L. n.133 del 12.09.2014) poi prorogato al 31.10.2015. Le date previste sono abbondantemente superate: dal decreto di finanziamento all’intesa Regione-Governo è passato oltre un anno, ma del bando di gara nemmeno l’ombra. Allora tutto rinviato al 2017, come si legge sul Masterplan, ormai divenuto la panacea di tutti mali. Ma D’Alfonso non finisce qui di stupire – conclude il Presidente della Vigilanza – per dimostrare a Roma di essere un vero riformista, sulla vicenda Abruzzo Engineering sfoggia la sua consueta dotta dialettica nominando addirittura un Direttorio, che deve provvedere al superamento della fase liquidatoria entro il 31agosto 2016, con a capo la Gerardis”.