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  • Filiera del latte, cento anni fa lo storico scatto dei maestri casari Luigi ed Enrico Di Nucci

    La storia della Transumanza racchiusa in un’immagine iconica che oggi compie cento anni. Il Caseificio Di Nucci di Agnone celebra il centenario della fotografia del 1924, al centro del logo aziendale ed ispirazione del lavoro quotidiano degli artigiani dei formaggi dell’azienda storica molisana, con due eventi, che il 9 e il 12 agosto prossimi proietteranno visitatori e partecipanti nella riscoperta di interessanti vicende storiche, che svelano nuovi aspetti legati al mondo della Transumanza in Molise.

    La ricerca del Caseificio Di Nucci, che nel suo museo di Arte Casearia e della Transumanza ad Agnone fa vivere a persone provenienti da tutta Italia e oltre un viaggio multisensoriale e inedito nella storia e nella cultura dell’Italia meridionale, con un originale percorso nell’artigianato caseario, è partita dalla fotografia scattata il 12 luglio 1924 agli antenati Luigi ed Enrico Di Nucci, immortalati a Capracotta in giacca e cravatta a termine del Corso d’insegnamento professionale ai Contadini adulti per la zootecnia e il caseificio. Il corso, promosso dallo Stato, si tenne nel paese sul tetto degli Appennini molisani dal 1° al 12 luglio.

    E l’ultimo giorno arrivò il fotografo per rendere memorabile l’evento storico. Così i due artigiani, nel ruolo di insegnanti, si fecero trovare in giacca e cravatta, consegnando ai posteri  un’immagine che racchiude l’identità e l’anima del lavoro di produzione dei formaggi tradizionali molisani. Con gli sguardi seri e fieri nell’atto della filatura del caciocavallo, Luigi ed Enrico Di Nucci mostrano nell’immagine gli strumenti tradizionali ancora oggi utilizzati nel caseificio agnonese per creare i formaggi della Transumanza e conservati nel museo di Arte Casearia e della Transumanza. Utensili, tradizioni, sapori che hanno emozionato e continuano ad emozionare generazioni di visitatori e clienti.

    La ricerca ha condotto la famiglia Di Nucci alla scoperta delle cattedre ambulanti di agricoltura e nello specifico alla figura di Guglielmo Josa, deputato e senatore molisano, agronomo e georgofilo, direttore appunto della cattedra Ambulante di Agricoltura di Campobasso per ben 39 anni. Due gli eventi ideati per l’occasione: “Ripartire dai saperi” e “Transumanze sonore”.

    In dettaglio il programma degli appuntamenti: per conoscere da vicino cosa hanno scoperto, il 9 agosto, ore 17,30, nel salone museale intitolato al massaro Giovanni Di Nucci, si terrà un convegno aperto liberamente al pubblico dal titolo “Ripartire dai saperi. Dal crepuscolo della Transumanza alle cattedre ambulanti di Guglielmo Josa. L’evoluzione delle produzioni zootecniche e alimentari tra storia e futuro”. Ad approfondire la tematica, la professoressa di antropologia culturale e direttrice del centro di ricerca Biocult Letizia Bindi, e il professore ordinario di Scienze delle professioni sanitarie e della prevenzione Giampaolo Colavita, entrambi dell’Università del Molise.

    Non mancherà Giuseppina Rigatuso, soprintendente archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise, dalla cui collaborazione e da quella con l’Archivio Josa di Gambatesa è nato l’evento. Il convegno sarà un’occasione importante per interrogarsi sul futuro delle produzioni, a cento anni da uno scatto iconico. Il 12 agosto, alle ore 17,30, le celebrazioni del centenario continueranno sulle note delle “Transumanze sonore: migrazioni da Nord a Sud”, un incontro – intervista con il musicista e compositore Vittorio Sabelli, il quale presenterà la sua ultima opera, l’album Transumanza. Si tratta di un disco che racchiude 7 brani dall’identità concettuale unica: i protagonisti della narrazione sono le donne e gli uomini coinvolti nella migrazione delle mandrie e delle greggi lungo i tratturi, sentieri erbosi che dalle montagne dell’Abruzzo vanno al Tavoliere delle Puglie, passando per il Molise.

    L’impronta metal si mescola al folk, con picchi di romanticismo e poesia, sfuriate black metal,  incursioni jazz, e l’uso di strumenti come il clarinetto, il trombone, la zampogna, violino e contrabbasso, opera dei numerosi ospiti del disco. Gli eventi sono gratuiti e dunque liberamente aperti al pubblico.

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