CASTIGLIONE MESSER MARINO – Dopo dodici anni gli studenti castiglionesi tornano a manifestare e bloccare un autobus di linea. Bisogna infatti tornare al 2003, quando andò in scena una grande protesta guidata da Domenico Fangio e Tino Colacillo contro le condizioni precarie in cui erano costretti a viaggiare i pendolari studenti da Castiglione ad Agnone.
E proprio a Domenico Fangio abbiamo chiesto un parere su quella protesta eclatante e forte portata in piazza e fin dentro il Comune questa mattina dagli studenti di Castiglione.
«A quei tempi la “romana” (così viene chiamato l’autobus che porta ad Agnone e poi a Roma, ndr) veniva utilizzata impropriamente anche per il trasporto di studenti, che erano costretti a viaggiare in piedi nei corridoi dell’autobus, mentre la corsa di ritorno veniva effettuata su autobus “anteguerra” con seri problemi meccanici. Purtroppo allora non c’erano gli smartphone e i social network per denunciare la situazione. Oggi – continua Fangio – la situazione è molto più grave, riguarda infatti l’intero paese, con quattro provinciali chiuse, se consideriamo la strada vecchia per Agnone, siamo giunti al punto di non ritorno, abbiamo il dovere di alzare i toni della protesta affinché si inizi a parlare dei nostri disagi, considerato che fino ad oggi il Tgr egionale e i quotidiani regionali hanno parlato di Fraine e Montazzoli isolati senza che nessuno gli facesse notare che ad essere isolati sono i cittadini di Castiglione Messer Marino, privati dei collegamenti con Val di Sangro, Val Sinello, e San Salvo dove quotidianamente i lavoratori e studenti si recano, ma ciò che è più grave è che siamo privati del diritto alla salute: bisognerebbe calcolare ora, con le strade ancora coperte di neve e ghiaccio, i tempi di percorrenza al presidio ospedaliero e dal Pronto soccorso più vicino».