Tra gli strumenti privilegiati per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, gli odiosi furti in appartamento che creano tanto allarme sociale anche in Alto Molise, c’è sicuramente l’installazione di sistemi di videosorveglianza. E infatti in quella direzione vanno i cosiddetti “patti per la sicurezza urbana” sottoscritti nel recente passato tra la Prefetta Tancredi e i sindaci dell’Alto Molise.
Proprio le aree interne e montane risultano infatti le più esposte al fenomeno dei furti in appartamento. I delinquenti, spesso si tratta di bande organizzate, quasi degli specialisti, approfittano del fatto che nell’entroterra la presenza delle forze dell’ordine è più rarefatta in ragione della vastità del territorio e della stessa orografia che rendono particolarmente disagevoli i collegamenti e la tempestività degli eventuali interventi in fase repressiva. E siccome i Carabinieri, che nella compagnia dell’Alto Molise scarseggiano come un po’ ovunque, non possono essere onnipresenti, ecco che tornano assolutamente utili i cosiddetti sistemi di sicurezza passivi, come appunto l’installazione della videosorveglianza. In casa propria ci si attrezza come si crede, per chi ne ha le possibilità economiche, mentre per il controllo delle pubbliche vie servono denari provenienti dalle casse del Ministero. E grazie agli accordi sottoscritti tra Prefettura pentra e i sindaci dell’Alto Molise ora i primi interventi si intravedono all’orizzonte.
Qualche giorno fa, infatti, la giunta municipale di San Pietro Avellana, ha deliberato proprio in merito alla richiesta di accesso al finanziamento del Ministero dell’Interno per «una rete di video sorveglianza urbana, funzionale al controllo delle zone del territorio comunale maggiormente esposte a rischi criminali». Il progetto esecutivo è stato redatto dal responsabile dell’ufficio tecnico e prevede una spesa complessiva di sessantamila euro, con una parte, quindicimila euro, co-finanziata dallo stesso Comune proponente.
L’esecutivo comunale, composto oltre che dalla sindaca Simona De Caprio, dal vicesindaco Peppino Carlini e dall’assessore Antonio Colaianni, ha recepito e approvato gli elaborati progettuali del progetto esecutivo, nominando contestualmente l’ingegnere Emanuele Gianciotta, capo dell’ufficio tecnico, quale responsabile unico del procedimento. Il sistema di videosorveglianza, secondo i proponenti, permetterà di «vigilare sui transiti in ingresso e uscita dai nuclei e dai centri urbani; di agevolare sia le attività di Protezione civile che il pronto intervento della Polizia locale; di concorrere alla prevenzione degli atti di vandalismo o di danneggiamento degli immobili, specialmente di quelli afferenti al patrimonio comunale e a quelli di interesse culturale nel centro storico; di scoraggiare il disturbo alla quiete pubblica; di incrementare l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, nonché le attività di prevenzione, accertamento o repressione dei reati, ivi compreso l’acquisizione di prove».
Il sistema di sicurezza ideato prevede l’installazione di sette postazioni di ripresa, le telecamere appunto, e di tre punti con rilevazione automatizzata delle targhe automobilistiche, oltre ovviamente alla necessaria rete di trasmissione dati che permetterà di raccogliere e immagazzinare le immagini. La sala operativa sarà posta all’interno del Municipio. La domanda di finanziamento è partita, ora la palla passa al Ministero dell’Interno che dovrà assegnare i circa 19 milioni di euro disponibili ai vari Comuni, nella speranza che le aree interne dell’Alto Molise non vengano come sempre penalizzate.