CAMPOBASSO – La chiusura del tunnel Fonte Vallone che insiste sulla S.P. 86 è realmente qualcosa che umilia i cittadini e le loro intelligenze. Il continuo rimpallo di responsabilità tra Provincia e Regione, disegnano il quadro di un Paese allo sbando completo vittima della sua stessa inefficienza. A pagare il costo delle mancate scelte programmatiche di una macchina amministrativa al collasso siamo naturalmente noi cittadini, che nonostante questo, assicuriamo con le nostre tasse delle laute ricompense a dirigenti provinciali e a chi in Regione siede tra i banchi della Giunta e ci costa circa 12.000 euro al mese.
Gli interrogativi che mi pongo, da cittadino, sono molteplici; innanzitutto non si arriva a chiudere una importantissima arteria viaria se non ci sono dei seri e concreti rischi per l’incolumità di chi ne fruisce, altrimenti sarebbero molto più ragionevoli delle chiusure a senso alternato, ciò posto, le uniche risposte che sa dare la Provincia d’Isernia sono: non abbiamo i fondi; dall’altra parte Frattura e i suoi sembrano essersi dimenticati che esiste l’Alto Molise- tranne poi esibire sulla Darsena a Milano un fazzoletto al collo con su scritto Agnone…MAH…- per cui da mesi non si capisce chi dovrà intervenire e entro quale data. Sono notevolissimi i disagi arrecati alle popolazioni dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese poiché dai comuni viciniori tantissimi studenti frequentano i plessi scolastici di Agnone e dopo mesi e mesi sono ancora costretti a percorrere una deviazione che ha più le sembianze di una mulattiera che di una strada; su cui tra l’altro insistono smottamenti e frane.
Prevedere dei “percorsi di guerra” interminabili per andare a scuola compromette quel sacrosanto diritto all’istruzione e lede di fatto di quel granitico diritto soggettivo sancito nell’art. 34 della Costituzione Italiana che afferma: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso“.
Forse nel caso dei ragazzi dell’alto Vastese sarebbe meglio aggiungere: “Sempre se riescono ad arrivarci”. Risultano inoltre fortemente penalizzati, gli imprenditori che hanno continui rapporti di intercambio con i comuni “aldilà del tunnel”.
Fatto non assolutamente secondario è il mancato introito per la casse dell’Ospedale Caracciolo. E’ cosa nota che a servirsi del nosocomio alto molisano sono moltissimi cittadini che abitano l’Alto Vastese, portando di conseguenza, tanta mobilità attiva e notevoli introiti per le casse ASREM ma, se devono fare percorsi lunghissimi per arrivarci sicuramente decideranno di dirigersi altrove. Quest’ultimo pare essere un aspetto che non viene considerato da nessuno, forse perché a nessuno interessa mettere il Caracciolo nelle condizioni di funzionare al meglio.
Alla luce di queste considerazioni abbiamo chiesto ai consiglieri portavoce del MoVimento 5 stelle in Consiglio regionale Antonio Federico e Patrizia Manzo, di depositare una interrogazione per fare chiarezza in merito a tutti gli aspetti sottolineati. Vorremmo sapere: cosa ha scritto la Provincia nella relazione che decreta la chiusura del tunnel? Quando sono stati fatti gli ultimi interventi di manutenzione e quanto sono costati? cosa sta facendo la Regione Molise per assicurare la risoluzione del problema?… E quanto costeranno i lavori di sistemazione? Ma soprattutto, attraverso quale procedura verranno affidati?
Bisognerebbe sempre evitare le decretazioni di somma urgenza e di conseguenza delle procedure di affido dei lavori poco trasparenti. I due portavoce si sono detti subito pronti a collaborare e portare l’argomento in Consiglio. I cittadini dell’altomolise sono realmente stanchi di essere presi per il naso da una folta schiera di burocrati lautamente foraggiati e hanno assolutamente bisogno di vedere “la luce in fondo al tunnel”…
di Andrea Greco