• Editoriale
  • Giornata internazionale della montagna, cioè dei cittadini di serie B

    Si continuano a fare chiacchiere, logore e autoreferenziali celebrazioni formali e a versare fiumi di retorica sulle aree interne, anche in occasione della Giornata Internazionale della Montagna che si è tenuta ieri, ma poi all’atto pratico non cambia mai nulla per chi vive ostinatamente le “montagne di mezzo“, quell’Appennino che rappresenta la spina dorsale dell’Italia.

    Cittadini di serie B, quelli che abitano i piccoli Comuni montani, senza diritti, senza servizi, neanche quelli essenziali e di rilevanza costituzionale. Abitare a Campobasso o Termoli, o invece a Capracotta o Sant’Angelo del Pesco non è affatto la stessa cosa, in barba al dettato costituzionale. Proprio per questo motivo Paglione, il sindaco di montagna per antonomasia, primo cittadino di Capracotta e presidente dell’Uncem Molise, è tornato ad alzare la voce e a richiamare tutti, istituzioni in primo luogo, alle proprie responsabilità.

    E’ una denuncia, quella di Paglione, ma anche un invito a mettere da parte la retorica stantia sulle aree interne e sulla montagna, per passare finalmente e concretamente a «rimuovere», come recita l’articolo tre della Costituzione repubblicana, «gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana». Cosa aspetta la politica?

    Francesco Bottone

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