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  • “Grandezza e decadenza”, Nicola Colacelli racconta Agnone

    AGNONE – L’Università delle Generazioni ha ricevuto dal suo autore Nicola Colacelli (nelle foto la copertina e l’autore) l’opuscolo, fresco di stampa, intitolato “Agnone grandezza e decadenza”. La bella copertina a colori raffigura l’immagine più classica del centro storico della cittadina medievale, frutto di un suggestivo disegno di vero artista che continua in modo efficace ed originale nella quarta pagina con due aquile che sorvolano maestose i tetti delle case e dei campanili.

    nicola-colacelli-organizzatoreIn  22 pagine, che ospitano 9 fotografie (di cui 2 d’epoca in bianco e nero), Colacelli tratteggia (tra l’amarcord e la sociologia) tre epoche: quelle della ricostruzione postbellica (dal 1945 al 1965), quella del “boom” economico e del relativo benessere (1965-1990) e il periodo dell’attuale decadenza (dal 1990 in poi). L’analisi dettagliata si mescola al racconto autobiografico, lasciando nel lettore struggimento ma anche voglia di fare qualcosa di risolutivo per contrastare concretamente il declino sociale che incombe.

    Per far capire meglio la trasformazione di queste tre fasi, l’autore analizza i settori di maggiore importanza per la cittadina capoluogo dell’altissimo Molise:  l’agricoltura, l’artigianato, la scuola e l’ospedale, non mancando di focalizzare come e quanto la politica abbia, nel bene e nel male, favorito o condizionato la società agnonese e altomolisana nei suoi aspetti produttivi, amministrativi e dirigenziali.

    Ed è proprio alla classe egemone e politica che Colacelli si rivolge, nell’ultime pagine dell’opuscolo: “… gli amministratori distratti … gli stessi che hanno trovato in politica l’albero della cuccagna, si sveglino, vestano i panni di combattenti coraggiosi pronti a dar battaglia per una causa nobile, per la salvezza di Agnone. Chinare il capo e inghiottire l’amaro di provocatorie ingiuste decisioni, è come imboccare definitivamente la via del tramonto, ossia perdere ogni residua speranza!”

    L’opuscolo porta la seguente dedica di nonno: “A mio nipote Erasmo, essenza della mia vita”. Come per dire che tocca soprattutto alle nuove generazioni darsi da fare perché una città gloriosa come Agnone non  precipiti nella indegna decadenza che purtroppo si profila come definitiva ed irreversibile senza una vera riscossa socio-culturale e politica-amministrativa.

     

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