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  • Guerra dei pascoli a San Pietro Avellana, la sindaca ordina l’abbattimento dai capi vaganti

    La Giunta di San Pietro Avellana revoca la concessione di alpeggio ed erbaggio dei pascoli sul territorio comunale. Il provvedimento, votato nei giorni scorsi, con l’esecutivo al completo formato dalla sindaca Simona De Caprio, dal vicesindaco Peppino Carlini e dall’assessore Antonio Colaianni, va a revocare una precedente deliberazione assunta nel 2019 dalla precedente amministrazione. Una questione che si trascina da tempo e che ha visto coinvolti anche i Carabinieri forestali, i colleghi della territoriale e finanche la Prefettura pentra. E la stessa sindaca, nelle scorse settimane, si trovò costretta a firmare un’ordinanza che prevedeva addirittura di catturare e anche abbattere i capi di bestiame vaganti lungo le strade di accesso al Comune.

    Il “caso” è fornito dalla concessione ad un privato dell’utilizzo dei pascoli, «per l’asporto o l’eventuale consumo sul posto da parte degli animali, di tutta l’erba prodotta spontaneamente sui pascoli in agro e di proprietà del Comune di San Pietro Avellana». Una assegnazione di oltre centotrenta ettari di terreno, per sei anni dalla sottoscrizione del contratto, che ovviamente prevedeva un canone annuo fissato per i primi due anni in cinquanta euro per ettaro e settanta nei successivi quattro anni. Il contratto prevedeva per l’allevatore alcuni obblighi, quali «condurre al pascolo una mandria compatibile con l’estensione dei pascoli», ma soprattutto «versare il canone annuale improrogabilmente entro il 30 aprile di ogni anno, pena la risoluzione “ipso jure” del presente contratto».

    L’attuale Giunta, così si legge nel documento siglato, ha accertato che l’affittuario «non si è mai attenuto al rispetto del termine improrogabile fissato per il versamento del canone annuo anche con riferimento agli importi versati in modo parziale; non ha provveduto a recintare i pascoli concessi a proprie spese; non ha mai assicurato la custodia del bestiame come risulta, da ultimo, dalla comunicazione effettuata dai Carabinieri Gruppo Forestale “Abruzzo e Molise” e dalla comunicazione effettuata dal Comandante della Stazione di San Pietro Avellana, a seguito delle quali il sindaco ha emesso l’ordinanza di cattura anche con abbattimento dei capi vaganti lungo le strade di accesso al Comune».

    Inoltre, si legge ancora sulla delibera di Giunta, lo stesso «non ha rispettato le norme vigenti in materia di profilassi, igiene e sanità come risulta dalle comunicazioni del Dipartimento Veterinario dell’ASREM Molise che nell’ultimo anno non ha autorizzato lo spostamento della mandria per motivi igienico – sanitari». Una problematiche che ha interessato anche la Prefettura di Isernia che ne ha sollecitato la soluzione proprio alla luce delle possibili implicazioni di ordine sanitario. Il Comune ha così più volte sollecitato l’allevatore al rispetto delle clausole contrattuali, sia con note scritte sia per vie brevi, fanno sapere dagli uffici municipali. Visto e accertato il perdurare degli atteggiamenti considerati causa della risoluzione del contratto per inadempimento, la Giunta, all’unanimità, ha incaricato gli uffici dell’area tecnica di provvedere in tal senso. 

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