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  • Il manifesto di don Ciotti contro l’autonomia differenziata: «Un tradimento dei principi costituzionali»

    «Il disegno di legge sull’autonomia differenzia rileva una politica che persegue obiettivi diametralmente opposti a quelli del bene comune. Una politica che, invece di unire, divide, che invece di garantire l’universalità dei diritti sociali e civili trasforma quei diritti in beni di mercato, in privilegi economici, tradendo così i principi costituzionali, base di quel progetto ideato dai padri della Repubblica per eliminare le diseguaglianze sociali ed economiche e per garantire a tutti i cittadini i diritti che rendono tale una democrazia: il diritto al lavoro, alla casa, allo studio, all’assistenza sanitaria».

    Chiaro, netto, pungente, don Luigi Ciotti intervenuto alla decima Giornata della legalità, dell’impegno e della responsabilità organizzata dalla Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico “Paolo Borsellino”, organizzata dalla Caritas diocesana Abruzzo e Molise nella parrocchia di Santa Maria della Stella di Castelguidone.

    Sull’autonomia differenziata, approvata dal governo di centrodestra, il manifesto del fondatore dell’associazione “Libera” non lascia spazio ad interpretazioni. «Un tradimento che, nella circostanza, non lascia peraltro nemmeno il coraggio di dichiararsi tale, ricorrendo a un uso manipolato e manipolatorio delle parole, perché – scrive don Ciotti – autonomia differenziata è espressione che, all’apparenza, non desta scandalo perché unisce due concetti, autonomia e differenziata, che applicati all’esistenza umana e al contesto sociale rimandano a valori positivi».

    Nel suo scritto, don Ciotti conclude: «Tutti dovremmo essere riconosciuti nella nostra diversità e libertà. Il punto è che questi concetti vengono qui applicati alla sfera dell’economico e dell’amministrativo, sicché l’autonomia diventa potere di fare senza rendere conto, e differenziata maggior potere a chi è già più ricco e forte».

    Sulla stessa lunghezza d’onda don Alberto Conti, direttore della Caritas diocesana: «Siamo molto preoccupati per questa autonomia differenziata e siamo anche noi promotori della raccolta firme per indire il referendum. Abbiamo bisogno di unire e non di dividere, di riprenderci i diritti cancellati in questi piccoli centri montani della diocesi di Trivento, a partire dalla sanità. L’unica cosa differenziata che ci piace – ha chiuso con una battuta don Conti – è la raccolta dei rifiuti».

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